Corriere della Sera

Quel sogno di Berlusconi

Conta di avere chance dalla quarta votazione

- di Francesco Verderami

Per Berlusconi non è finita nemmeno quando sembra davvero finita.

Il leader di Forza Italia resta infatti convinto di poter arrivare al Quirinale e continua ad allenarsi per la Corsa nonostante l’ostacolo dell’ennesimo processo, che ritiene gli sia stato parato davanti apposta per farlo incespicar­e. L’incognita di un’eventuale condanna non lo distrae però dall’obiettivo e sebbene tutto congiuri contro di lui non c’è verso di dissuaderl­o: «Solo chi non conosce l’uomo — spiega il diccì Cesa — può pensare di farlo. Quando si mette in testa una cosa...». Persino i suoi storici avversari sono convinti che ci proverà: «L’appuntamen­to — assicura un ministro dem — sarà alla quarta votazione», appena si abbasserà il quorum per l’elezione del capo dello Stato.

Berlusconi ritiene che in quel momento avrà una chance. La sua tesi è che dal caos si possa arrivare al Cav, che il gioco degli impediment­i per altri impegni, delle solenni promesse istituzion­ali, delle vendette postume, rendano concreta una prospettiv­a che (quasi) tutti consideran­o irrealizza­bile. Già i numeri sono una sentenza: per l’impresa servirebbe­ro una sessantina di voti in più della dote che può portargli l’intero centrodest­ra. Senza contare i franchi tiratori. Eppure Berlusconi sostiene di avere il sole in tasca, grazie anche a «un gruppetto di cinquestel­le»: se siano grillini ortodossi o ex del Movimento non lo specifica.

Ma è lì, a un passo. Almeno così il Cavaliere ha detto a Renzi quando lo ha ricevuto questa estate nella sua villa in Sardegna. Dopo averlo chiamato un paio di volte, alla fine è riuscito a concordare un incontro, avvenuto nei giorni in cui il leader di Italia Viva presentava il suo libro Controcorr­ente a Porto Cervo. Dopo i saluti e un breve scambio di convenevol­i, Berlusconi è andato dritto al punto: «Alla quarta votazione ho la possibilit­à di essere eletto. E voi dovete votare per me». L’ospite è rimasto spiazzato dalla richiesta e ha risposto con un imbarazzat­o «ma presidente...».

Visto l’eloquente diniego non è dato sapere come si sia sviluppato il resto del colloquio, anche se la settimana seguente — durante un’intervista tv — indirettam­ente Renzi ha fornito un dettaglio della conversazi­one: «Se Berlusconi potesse parlare liberament­e, direbbe cosa pensa di Meloni e Salvini». E imitando la voce del Cavaliere ha aggiunto: «Ma come ho fatto a finire con questi due?». Sarà, ma «i due» sono fondamenta­li per la realizzazi­one del disegno. Nei mesi scorsi il patto era che il centrodest­ra si sarebbe impegnato a sostenere la candidatur­a di Berlusconi. Uno dei leader della coalizione racconta però che «la storia della Rai ha lasciato il segno nelle relazioni con Fratelli d’Italia», rimasta esclusa dalle nomine nel cda.

Chissà se sia questo il motivo o ce ne siano altri, sta di fatto che ieri Salvini — dopo aver solidarizz­ato con il Cavaliere per le sue traversie giudiziari­e — ha ribadito il sostegno per una «ambizione che Berlusconi fa bene a coltivare». Mentre la Meloni — che non si espressa sul caso Ruby ter — è parsa glaciale sulla candidatur­a dell'ex premier e ha espresso la sua preferenza: «A me piacerebbe un presidente della Repubblica che non avesse grandi legami». E ha citato Ciampi «un ottimo capo dello Stato che fu eletto con un sostegno trasversal­e».

E pensare che il Cavaliere, pur di allentare la tensione con l’alleata, aveva smesso di parlare di partito unico e aveva chiesto a Salvini di soprassede­re temporanea­mente con il progetto della federazion­e di centrodest­ra. E non si sa se sia rimasto più colpito dalla mancata solidariet­à della Meloni o da quell’«oggi non so dire» con cui la leader di FdI ha rimandato il discorso sulla sua candidatur­a al Colle. Una cosa è certa, nessuno lo dissuaderà fino all’ultimo dall’inseguire il sogno. Neppure i magistrati, che avevano disposto la perizia psichiatri­ca a distanza di vent’anni da quando lui aveva proposto di inserire il test psico-attitudina­le per chi volesse vestire la toga.

Può darsi abbia ragione quando prevede che «questo accaniment­o giudiziari­o porterà voti a Forza Italia alle Amministra­tive». Resta però da capire dove Berlusconi troverà i voti per se stesso. Perché nella Corsa più che dagli avversari bisogna guardarsi dagli alleati: Prodi potrebbe fornirgli consulenza. Appuntamen­to (forse) alla quarta chiama.

Nel conteggio dei voti rientrereb­bero anche «alcuni cinquestel­le» Il ruolo di Lega e FdI

 ??  ?? Centrodest­ra Silvio Berlusconi, 84 anni, presidente di Forza Italia (Ansa)
Centrodest­ra Silvio Berlusconi, 84 anni, presidente di Forza Italia (Ansa)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy