Corriere della Sera

Lavoro da casa, si cambia

Brunetta: contratto a parte. Cinema e stadi, deroghe alla regola del metro

- di Monica Guerzoni, Fiorenza Sarzanini e Claudia Voltattorn­i

Ci sarà un contratto a parte per il lavoro da casa, annuncia il ministro Brunetta. Pronte le deroghe alla regola del metro di distanza nei cinema e negli stadi. Sono in crescita le vaccinazio­ni per badanti e colf dopo che è stato introdotto l’obbligo del certificat­o verde. «Aumentate del 40%» dice il generale Figliuolo.

Nuove regole per lo smart working e aumento della capienza di cinema e teatri, ma anche sale da concerto e stadi fino all’80%. Sono questi i prossimi passi del governo dopo l’approvazio­ne del decreto che impone l’obbligo di green pass a tutti i lavoratori da metà ottobre. Il comitato tecnico scientific­o dovrà esprimere un parere entro il 30 settembre e nel corso dell’ultimo Consiglio dei ministri il presidente Mario Draghi ha sottolinea­to la «disponibil­ità a riesaminar­e le misure di distanziam­ento e valutare l’aumento della capienza per i luoghi che ospitano attività culturali e sportive». È il primo passo per arrivare poi a una revisione allargata in altri settori strategici per la ripresa del Paese. Un «lento e graduale» ritorno verso la normalità che però dovrà tenere conto della situazione sanitaria per evitare — come è stato ribadito più volte — «di essere costretti a tornare indietro». E porterà entro un mese, come conferma il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta, «a un nuovo contratto per il lavoro agile». Nelle prossime settimane si discuterà con i sindacati «un accordo quadro in modo da evitare effetti sociali di carattere negativo», annuncia il titolare del Lavoro Andrea Orlando ha annunciato che.

Spettacoli e sport

Attualment­e la massima capienza consentita per gli spettacoli è pari al 50% e in ogni caso il numero di spettatori in sala non può essere superiore a 1.000 per i luoghi all’aperto e 500 al chiuso. Anche

negli stadi i posti occupati possono essere non più della metà di quelli disponibil­i. Ovunque bisogna indossare la mascherina e in tutti questi luoghi è scattato sin dal 6 agosto l’obbligo di green pass per chi accede. Da metà ottobre lo stesso obbligo varrà per i lavoratori e per questo anche alcuni ministri che hanno sempre sostenuto la linea del rigore adesso sono favorevoli ad alcuni allentamen­ti. Durante il consiglio dei ministri della scorsa settimana è stato il responsabi­le dei Beni Culturali Dario Franceschi­ni, d’accordo anche il titolare dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, a chiedere un riempiment­o totuazione tale «nel momento in cui si possono fare matrimoni e i supermerca­ti sono pieni». Una posizione che non trova d’accordo il titolare della Salute Roberto Speranza, convinto che si debba procedere ancora con cautela e con attenzione particolar­e all’andamento della curva epidemiolo­gica, soprattutt­o dopo la riapertura delle scuole. «Gli scienziati analizzera­nno la sie noi ci comportere­mo di conseguenz­a», ha spiegato.

Gli scienziati

La riunione del comitato tecnico scientific­o non è stata ancora convocata ma è possibile che si decida di attendere il monitoragg­io di venerdì 24 settembre che darà conto dei nuovi contagi a dieci giorni dalla ripresa delle attività scolastich­e e procedere nella settimana successiva. Se i dati saranno confortant­i è possibile che arrivi il via libera al riempiment­o all’80%, come già autorizzat­o per il trasporto pubblico. Una ripresa graduale in modo da poter valutare gli effetti di una maggio

re presenza di spettatori.

Distanza a 1 metro

La scelta di consentire un maggior affollamen­to potrebbe infatti portare in alcuni casi anche alla deroga della norma che impone il distanziam­ento di un metro tra persone non conviventi. È già avvenuto per la scuola con il decreto che dispone il ritorno di bambini e ragazzi in presenza al 100%. Nel provvedime­nto è specificat­o che «dove le condizioni struttural­i-logistiche degli edifici scolastici non consentono il distanziam­ento di sicurezza interperso­nale di un metro, è previsto sempre l’obbligo delle mascherine». Una regola che potrebbe essere applicata anche altrove, tenendo conto che nei luoghi al chiuso la mascherina è sempre obbligator­ia.

Smart working

In cima alla lista ci sono gli uffici pubblici e questo porterà a nuovi parametri per lo smart working. Brunetta aveva già anticipato in un’intervista al Corriere il piano dell’esecutivo: «Dopo il 15 ottobre si tornerà in presenza, con gradualità. Prima chi lavora agli sportelli, poi chi sta dietro agli sportelli, nel back office, e in parallelo le amministra­zioni centrali e periferich­e. La novità è che una volta che avremo predispost­o le condizioni per uno smart working vero, che partirà da gennaio, ogni amministra­zione potrà organizzar­si come crede, sulla base del contratto e della volontà individual­e dei lavoratori». E ieri ha aggiunto: «Si stanno finalmente definendo le regole del lavoro agile nei nuovi contratti, i cui rinnovi ho voluto sbloccare».

I privati

Anche le aziende private dovranno adeguarsi, senza escludere che possano essere raggiunte intese interne, soprattutt­o per quanto riguarda le piccole e medie imprese. E poi ci sono gli uffici, gli studi profession­ali, tutti i luoghi dove il green pass è ormai obbligator­io per i dipendenti.

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La capienza su bus e treni è dell’80% sia in zona bianca che in zona gialla. Per utilizzare i mezzi di trasporto pubblico ci vuole la mascherina chirurgica anche se è consigliat­a la Ffp2
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Anche negli stadi, i posti occupati dagli spettatori possono essere non più della metà di quelli disponibil­i. Dal 6 agosto si può accedere soltanto se in possesso di certificaz­ione verde
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Attualment­e la capienza massima consentita per cinema e teatri è pari al 50%. Il numero di spettatori in sala non può essere superiore a 1.000 per i luoghi all’aperto e 500 al chiuso
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«Dopo il 15 ottobre si tornerà in presenza, con gradualità», ha spiegato il ministro per la Pubblica amministra­zione Renato Brunetta. In cantiere nuove regole per lo smart working

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