Lavoro da casa, si cambia
Brunetta: contratto a parte. Cinema e stadi, deroghe alla regola del metro
Ci sarà un contratto a parte per il lavoro da casa, annuncia il ministro Brunetta. Pronte le deroghe alla regola del metro di distanza nei cinema e negli stadi. Sono in crescita le vaccinazioni per badanti e colf dopo che è stato introdotto l’obbligo del certificato verde. «Aumentate del 40%» dice il generale Figliuolo.
Nuove regole per lo smart working e aumento della capienza di cinema e teatri, ma anche sale da concerto e stadi fino all’80%. Sono questi i prossimi passi del governo dopo l’approvazione del decreto che impone l’obbligo di green pass a tutti i lavoratori da metà ottobre. Il comitato tecnico scientifico dovrà esprimere un parere entro il 30 settembre e nel corso dell’ultimo Consiglio dei ministri il presidente Mario Draghi ha sottolineato la «disponibilità a riesaminare le misure di distanziamento e valutare l’aumento della capienza per i luoghi che ospitano attività culturali e sportive». È il primo passo per arrivare poi a una revisione allargata in altri settori strategici per la ripresa del Paese. Un «lento e graduale» ritorno verso la normalità che però dovrà tenere conto della situazione sanitaria per evitare — come è stato ribadito più volte — «di essere costretti a tornare indietro». E porterà entro un mese, come conferma il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta, «a un nuovo contratto per il lavoro agile». Nelle prossime settimane si discuterà con i sindacati «un accordo quadro in modo da evitare effetti sociali di carattere negativo», annuncia il titolare del Lavoro Andrea Orlando ha annunciato che.
Spettacoli e sport
Attualmente la massima capienza consentita per gli spettacoli è pari al 50% e in ogni caso il numero di spettatori in sala non può essere superiore a 1.000 per i luoghi all’aperto e 500 al chiuso. Anche
negli stadi i posti occupati possono essere non più della metà di quelli disponibili. Ovunque bisogna indossare la mascherina e in tutti questi luoghi è scattato sin dal 6 agosto l’obbligo di green pass per chi accede. Da metà ottobre lo stesso obbligo varrà per i lavoratori e per questo anche alcuni ministri che hanno sempre sostenuto la linea del rigore adesso sono favorevoli ad alcuni allentamenti. Durante il consiglio dei ministri della scorsa settimana è stato il responsabile dei Beni Culturali Dario Franceschini, d’accordo anche il titolare dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, a chiedere un riempimento totuazione tale «nel momento in cui si possono fare matrimoni e i supermercati sono pieni». Una posizione che non trova d’accordo il titolare della Salute Roberto Speranza, convinto che si debba procedere ancora con cautela e con attenzione particolare all’andamento della curva epidemiologica, soprattutto dopo la riapertura delle scuole. «Gli scienziati analizzeranno la sie noi ci comporteremo di conseguenza», ha spiegato.
Gli scienziati
La riunione del comitato tecnico scientifico non è stata ancora convocata ma è possibile che si decida di attendere il monitoraggio di venerdì 24 settembre che darà conto dei nuovi contagi a dieci giorni dalla ripresa delle attività scolastiche e procedere nella settimana successiva. Se i dati saranno confortanti è possibile che arrivi il via libera al riempimento all’80%, come già autorizzato per il trasporto pubblico. Una ripresa graduale in modo da poter valutare gli effetti di una maggio
re presenza di spettatori.
Distanza a 1 metro
La scelta di consentire un maggior affollamento potrebbe infatti portare in alcuni casi anche alla deroga della norma che impone il distanziamento di un metro tra persone non conviventi. È già avvenuto per la scuola con il decreto che dispone il ritorno di bambini e ragazzi in presenza al 100%. Nel provvedimento è specificato che «dove le condizioni strutturali-logistiche degli edifici scolastici non consentono il distanziamento di sicurezza interpersonale di un metro, è previsto sempre l’obbligo delle mascherine». Una regola che potrebbe essere applicata anche altrove, tenendo conto che nei luoghi al chiuso la mascherina è sempre obbligatoria.
Smart working
In cima alla lista ci sono gli uffici pubblici e questo porterà a nuovi parametri per lo smart working. Brunetta aveva già anticipato in un’intervista al Corriere il piano dell’esecutivo: «Dopo il 15 ottobre si tornerà in presenza, con gradualità. Prima chi lavora agli sportelli, poi chi sta dietro agli sportelli, nel back office, e in parallelo le amministrazioni centrali e periferiche. La novità è che una volta che avremo predisposto le condizioni per uno smart working vero, che partirà da gennaio, ogni amministrazione potrà organizzarsi come crede, sulla base del contratto e della volontà individuale dei lavoratori». E ieri ha aggiunto: «Si stanno finalmente definendo le regole del lavoro agile nei nuovi contratti, i cui rinnovi ho voluto sbloccare».
I privati
Anche le aziende private dovranno adeguarsi, senza escludere che possano essere raggiunte intese interne, soprattutto per quanto riguarda le piccole e medie imprese. E poi ci sono gli uffici, gli studi professionali, tutti i luoghi dove il green pass è ormai obbligatorio per i dipendenti.