Corriere della Sera

Centrodest­ra nel caos a Milano Bernardo evoca il ritiro

«Soldi per la campagna elettorale o lascio». Poi frena. L’attacco di Feltri

- di Pierpaolo Lio

Minaccia di ritirarsi dalla corsa a sindaco di Milano. Luca Bernardo, candidato del centrodest­ra, si sente poco sostenuto dalla coalizione. Poi la frenata: «Tanto rumore per nulla».

La ruspa questa volta l’ha manovrata Vittorio Feltri. E con un’intervista al Fatto Quotidiano la scaglia però a tutta velocità sul campo alleato. Ma a scatenare il vero terremoto è Luca Bernardo, il pediatra-candidato sindaco milanese che alla vigilia della volata verso il primo turno minaccia: «Tirate fuori i soldi, o lascio», è la sintesi degli audio da resa dei conti inviati ai partiti del centrodest­ra.

«Non può essere che sia io a pagare tutta la campagna elettorale». Lo sfogo corre sulla chat con i coordinato­ri locali della coalizione. Ed è condito dall’ultimatum. «È sabato, e ad oggi non è arrivato nulla in termini di sostegno di fundraisin­g da parte vostra — è l’ultimo vocale recapitato da Bernardo ieri mattina, dopo una prima versione di venerdì —. Se entro lunedì pomeriggio non ci sarà nulla sul conto, martedì mattina, ore 10, vi aspetto alla conferenza stampa per dire che mi ritiro dalla campagna elettorale. Così non si può andare avanti». La somma concordata si aggira sui 50 mila euro a partito, ma le ultime notizie danno in arrivo solo un assegno (parziale) della Lega, che con Salvini si schiera subito al fianco del frontman scelto per sfidare Beppe Sala: «Ha ragione, non può essere lasciato solo. La Lega c’è. Spero che anche tutto il centrodest­ra ci sia, perché qualcuno ogni tanto lo vedo un po’ distratto».

Bernardo proverà poi a spiegarsi. «Ovviamente non mi ritiro», è la rassicuraz­ione contenuta nell’ennesimo vocale — questa volta diretto a i sostenitor­i — spuntato in serata. Riduce tutto a «normale dialettica»: «Tanto rumore per nulla. I toni sono stati più decisi per velocizzar­e le burocrazie dei partiti già molto impegnate giustament­e nelle proprie corse», si giustifica. Comunque sia, messaggio ricevuto. Tutte le forze confermano «massimo impegno» in una nota congiunta. E promettono: «Nelle prossime due settimane metteremo in campo ogni sforzo per sensibiliz­zare i milanesi al voto e per convincerl­i a cambiare guida della città»

La pazza giornata del centrodest­ra era però iniziata con la carica a testa bassa di Feltri. Zero diplomazia, il direttore

Lo sfogo sulla chat Salvini: ha ragione, perché non può essere lasciato solo

Le parole del capolista di FdI sulla coalizione imbarazzan­o anche il partito di Meloni

editoriale di Libero e capolista di Fratelli d’Italia a Milano tira dritto. Sulla Lega, e anche su Bernardo, dato da Feltri già per sconfitto. È la scintilla che fa deflagrare un derby interno che ormai da tempo aveva raggiunto la soglia critica. Salvini? «In confusione». Il centrodest­ra? «Una coalizione del c...». La partita milanese? «Già persa». Bernardo? «Non all’altezza». E già che ci siamo, ci sta pure un «su Quota 100 Elsa Fornero aveva ragione». È l’ultimo capitolo della sfida ingaggiata dal partito di Giorgia Meloni, che sogna il sorpasso sull’alleato, anche a «casa» Salvini, per la leadership nel centrodest­ra. Le parole di Feltri scatenano un putiferio. La leader di FdI prova a stemperare: «Tutti conoscono Feltri e la sua libertà, noi l’abbiamo candidato da indipenden­te, è abituato a dire quello che pensa — spiega Giorgia Meloni — e non sarò io a dirgli di non farlo. Questa sua libertà credo sia un valore aggiunto ma non condivido alcune cose che ha detto, ad esempio che Bernardo sia un candidato debole». Alla Lega non basta. «Io parlo del futuro di Milano, spiace che qualcuno perda tempo», commenta Salvini. E quel qualcuno «è un privilegia­to che non ha problemi economici», prosegue: «Ha mancato di rispetto a milioni di lavoratori. Conto che sia stato un appannamen­to momentaneo».

Per i leghisti il punto più critico è il passaggio sulle pensioni. E Giorgia Meloni prova a chiarire: «Con Feltri non sono d’accordo sul tema Fornero e Quota 100. Sono pronta a difendere Quota 100 e spero che lo facciano anche gli altri, che l’hanno voluta e stanno con il governo Draghi e nel centrodest­ra».

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Luca Bernardo, 54 anni, pediatra e candidato a sindaco di Milano per il centrodest­ra, assieme al leader della Lega Matteo Salvini, 48 (Italy photo press)
In tandem Luca Bernardo, 54 anni, pediatra e candidato a sindaco di Milano per il centrodest­ra, assieme al leader della Lega Matteo Salvini, 48 (Italy photo press)

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