«I numeri delle scuole saranno quelli decisivi»
Ciciliano (Cts): cruciale l’impatto della scuola
«Avanti, a piccoli passi». È il metodo di lavoro del Comitato tecnico scientifico che entro il 30 settembre dovrà dare le indicazioni al governo sull’aumento della capienza nei luoghi di cultura e sport.
Fabio Ciciliano, dirigente medico della Polizia e componente «storico» del Cts, è ottimista sulla prospettiva di togliere le briglie a teatri e cinema: «Speriamo di poterlo fare presto. Le premesse sono buone. Il continuo monitoraggio della curva epidemica, attuato fin dall’inizio, la calibratura delle misure di contenimento per il controllo del virus ed i risultati della campagna vaccinale nazionale stanno dimostrando che l’Italia, in questa fase della pandemia, è tra quei pochi Paesi che sono riusciti a piegare la curva dei contagi, ineludibile preludio per il ritorno all’auspicata normalità»
Si va verso misure meno punitive per i gestori?
«Il Comitato tecnico scientifico sta ragionando. È cruciale conoscere ed analizzare l’eventuale incremento dei ricoveri e, più in generale, l’impatto sui sistemi sanitari regionali dei contagi legati alla riapertura delle scuole».
Tutto dipende da come va il sistema scuola-trasporti?
«Vanno sorvegliati non solo gli studenti in classe, ma anche e soprattutto gli effetti del movimento di milioni di cittadini coinvolti sia prima del trillo della campanella sia al termine delle lezioni quando ci sarà pressione sui mezzi di trasporto».
Quando il green pass potrebbe diventare un ricordo?
«Ora è uno strumento di emergenza che ci ha consentito un precoce ritorno alla quasi normalità. È destinato a sparire quando l’Italia raggiungerà la sicurezza che si ottiene con l’adesione di massa alla vaccinazione. È l’unica via. Immagino che sarà necessario mantenere il green pass ancora tutto l’inverno, poi si vedrà».
La cultura però soffre. «La riapertura nei luoghi della cultura è avvenuta ben prima dell’adozione del green pass. Nella fase epidemica in cui fu decisa, era necessario garantire la sicurezza delle persone attraverso il contingentamento degli ingressi. Il modello del green pass, che inizialmente fu concepito come sistema di garanzia per lo spostamento dei cittadini nell’Unione Europea e, in Italia, anche muoversi tra regioni, fu esteso dapprima come strumento di ingresso nei ristoranti al chiuso e nei bar. Il principio di impiego si è dimostrato molto valido nel contenimento dei contagi, lasciando alle persone un lento
Il sistema della carta verde sparirà solo con l’adesione di massa alla campagna di immunizzazione Quando l’Italia sarà in sicurezza
ma continuo e progressivo ritorno alla normalità. Il 15 ottobre sarà esteso in tutti i contesti lavorativi».
Quindi tocca pazientare?
«Il discorso è differente per le rappresentazioni teatrali dal vivo e per le sale cinematografiche. La preparazione di un’opera teatrale prevede mesi di lavoro, rappresentazioni in diverse settimane e lo spostamento in diverse regioni dell’intero cast. E tutto ciò deve essere realizzato con grande anticipo per poter predisporre i calendari. Se una Regione registrasse un incremento del numero dei contagi e posti letto e passasse dal giallo all’arancione bisognerebbe bloccare l’opera. Con il green pass si potrebbe garantire un maggiore riempimento dei teatri e disegnare una procedura stabile per consentire alle compagnie di poter finalmente riprendere in serenità».