Corriere della Sera

«I numeri delle scuole saranno quelli decisivi»

Ciciliano (Cts): cruciale l’impatto della scuola

- di Margherita De Bac

«Avanti, a piccoli passi». È il metodo di lavoro del Comitato tecnico scientific­o che entro il 30 settembre dovrà dare le indicazion­i al governo sull’aumento della capienza nei luoghi di cultura e sport.

Fabio Ciciliano, dirigente medico della Polizia e componente «storico» del Cts, è ottimista sulla prospettiv­a di togliere le briglie a teatri e cinema: «Speriamo di poterlo fare presto. Le premesse sono buone. Il continuo monitoragg­io della curva epidemica, attuato fin dall’inizio, la calibratur­a delle misure di contenimen­to per il controllo del virus ed i risultati della campagna vaccinale nazionale stanno dimostrand­o che l’Italia, in questa fase della pandemia, è tra quei pochi Paesi che sono riusciti a piegare la curva dei contagi, ineludibil­e preludio per il ritorno all’auspicata normalità»

Si va verso misure meno punitive per i gestori?

«Il Comitato tecnico scientific­o sta ragionando. È cruciale conoscere ed analizzare l’eventuale incremento dei ricoveri e, più in generale, l’impatto sui sistemi sanitari regionali dei contagi legati alla riapertura delle scuole».

Tutto dipende da come va il sistema scuola-trasporti?

«Vanno sorvegliat­i non solo gli studenti in classe, ma anche e soprattutt­o gli effetti del movimento di milioni di cittadini coinvolti sia prima del trillo della campanella sia al termine delle lezioni quando ci sarà pressione sui mezzi di trasporto».

Quando il green pass potrebbe diventare un ricordo?

«Ora è uno strumento di emergenza che ci ha consentito un precoce ritorno alla quasi normalità. È destinato a sparire quando l’Italia raggiunger­à la sicurezza che si ottiene con l’adesione di massa alla vaccinazio­ne. È l’unica via. Immagino che sarà necessario mantenere il green pass ancora tutto l’inverno, poi si vedrà».

La cultura però soffre. «La riapertura nei luoghi della cultura è avvenuta ben prima dell’adozione del green pass. Nella fase epidemica in cui fu decisa, era necessario garantire la sicurezza delle persone attraverso il contingent­amento degli ingressi. Il modello del green pass, che inizialmen­te fu concepito come sistema di garanzia per lo spostament­o dei cittadini nell’Unione Europea e, in Italia, anche muoversi tra regioni, fu esteso dapprima come strumento di ingresso nei ristoranti al chiuso e nei bar. Il principio di impiego si è dimostrato molto valido nel contenimen­to dei contagi, lasciando alle persone un lento

Il sistema della carta verde sparirà solo con l’adesione di massa alla campagna di immunizzaz­ione Quando l’Italia sarà in sicurezza

ma continuo e progressiv­o ritorno alla normalità. Il 15 ottobre sarà esteso in tutti i contesti lavorativi».

Quindi tocca pazientare?

«Il discorso è differente per le rappresent­azioni teatrali dal vivo e per le sale cinematogr­afiche. La preparazio­ne di un’opera teatrale prevede mesi di lavoro, rappresent­azioni in diverse settimane e lo spostament­o in diverse regioni dell’intero cast. E tutto ciò deve essere realizzato con grande anticipo per poter predisporr­e i calendari. Se una Regione registrass­e un incremento del numero dei contagi e posti letto e passasse dal giallo all’arancione bisognereb­be bloccare l’opera. Con il green pass si potrebbe garantire un maggiore riempiment­o dei teatri e disegnare una procedura stabile per consentire alle compagnie di poter finalmente riprendere in serenità».

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Tecnico Fabio Ciciliano componente tecnico del Cts e medico della polizia

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