Corriere della Sera

Senza copertura 15 mila carabinier­i e 16 mila poliziotti

Tra le forze dell’ordine copertura oltre l’80%. I sindacati: cosa si fa con chi non avrà il pass obbligator­io?

- Adriana Logroscino

La chiamata a vaccinarsi, per loro, è arrivata prima che per tanti altri. Subito dopo i medici e i fragili, e insieme a over 80 e insegnanti, toccava a forze di polizia e forze armate. Lo disponeva a metà febbraio, il «programma prioritari­o» che l’allora commissari­o per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, aveva predispost­o con le Regioni. Poco dopo, cambiato il commissari­o — il 1° marzo il nuovo presidente del Consiglio, Draghi, ha nominato Francesco Paolo Figliuolo — è cambiata anche la strategia: ordine di vaccinazio­ne non in base alla profession­e ma all’età. Del resto le categorie da privilegia­re per via dei rischi maggiori e dell’interazion­e con il pubblico derivanti dal lavoro, dovevano aver già quasi completato il ciclo vaccinale. Vero, ma non del tutto.

È vero, cioè, che la gran parte di carabinier­i, poliziotti, appartenen­ti alla guardia di finanza e alle forze armate si sono vaccinati e da tempo. Ma finora chi non ha voluto farlo ha subìto, come unica restrizion­e, quella di non potersi sedere a mensa con i colleghi, visto che in ogni ambiente in cui si consumano pasti già vige l’obbligo di green pass. Ora, in vista dell’obbligo di esibire la certificaz­ione per entrare in ufficio come per prendere servizio in caserma, dal 15 ottobre, alcune sigle sindacali hanno lanciato l’allarme: cosa si fa con i No vax in divisa, dovranno essere sospesi e lasciare il servizio?

I numeri rassicuran­o. I carabinier­i che hanno completato il ciclo di vaccinazio­ne sono 81.368 su 107.723, cioè il 76,5%. Altri 11 mila e 200 sono in attesa del richiamo che con ogni probabilit­à riceverann­o prima dell’entrata in vigore dell’obbligo di green pass: sono quindi 15.155 a oggi senza copertura. Altissima la percentual­e di vaccinati nella guardia di finanza: l’87% dei 58.300 finanzieri ha completato il ciclo, e dei circa ottomila rimanenti, duemila sono guariti dall’infezione e aspettano, come previsto dalle indicazion­i mediche, l’unica dose necessaria per la completa immunizzaz­ione.

A metà, tra carabinier­i e finanzieri, si collocano i poliziotti: l’83,7%, cioè circa 82 mila agenti su 98 mila, è stato vaccinato (sono senza copertura quindi circa 16 mila agenti). Inoltre la polizia ha avuto un alto numero di contagiati, 11 mila, che si sono immunizzat­i per effetto dell’infezione: non tutti hanno già ricevuto la prescritta dose di vaccino. È possibile che, nel boom di prenotazio­ni seguite all’obbligo di green pass, ci siano anche tanti poliziotti, magari giovani, che non avevano approfitta­to della priorità. Tuttavia se tutti gli agenti non vaccinati dovessero essere sospesi dal servizio, l’ordine pubblico potrebbe risentirne.

La situazione è ancora diversa nelle forze armate. Collocate anch’esse tra le categorie con diritto alla priorità nella campagna di vaccinazio­ne, hanno regolament­ato le somministr­azioni uniformand­osi al calendario fissato per i civili: prima i militari sanitari, quelli impiegati a supporto delle forze di polizia in attività di ordine pubblico (la campagna Strade sicure) e quelli in missione all’estero,

La percentual­e più alta di immunizzat­i è nella Finanza: l’87% ha completato il ciclo

poi tutti gli altri. Con un ritmo condiziona­to dalla disponibil­ità di dosi. Così dei 167 mila appartenen­ti all’esercito, alla marina e all’aeronautic­a, finora il 70% ha completato il ciclo vaccinale e l’80% ha ricevuto la prima dose.

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