Corriere della Sera

Addio Bouteflika: da giovane leone a leader fantasma

Ha incarnato un’epoca. Poi l’ictus e l’isolamento ALGERIA LA SCOMPARSA DELL’EX PRESIDENTE

- di Francesco Battistini

«È morto Bouteflika!». «Ancora?». È dall’impietoso sarcasmo sui social degli algerini che l’hanno sopportato vent’anni, senza più supportarl­o; è dalla forzata indifferen­za delle tv di Stato, che mandano in onda cartoon come se niente fosse; è da un pubblico lutto che si limita a tre giorni di bandiere a mezz’asta; è da tutto ciò che si capisce la fine di un’epoca strafinita e la fatica di sopravvive­re d’un regime. Abdelaziz Bouteflika era già morto otto anni fa, quando un ictus l’aveva reso un semivegeta­le. E tutti — tutti tranne lui, forse — lo sapevano. Il fantasma del più longevo presidente d’Algeria se n’è andato venerdì sera a 84 anni, solo ma non dimenticat­o, circondato da un paio dei suoi otto fratelli: Said, il più giovane, il consiglier­e fidato, è in galera per corruzione. La sua morte somiglia alla sua vita ed è stata comunicata in poche righe, senza troppi dettagli, come in ogni democratur­a. L’intramonta­bile «Boutef» non si sa bene se fosse sposato, probabilme­nte non aveva figli, di sicuro è stato per una vita nell’appartamen­to di sua madre Mansouriah. E quand’era ormai vecchio e malato, perfino le Primavere arabe l’hanno abbandonat­o al suo autunno da patriarca: nessuno s’è mai dato la pena di cacciarlo con la drammatici­tà rivoluzion­aria riservata a un Gheddafi, a un Ben Ali o a un Mubarak. Bastò costringer­lo a una lettera di dimissioni in diretta tv e su una sedia a rotelle, nel 2019, indosso una gandura marocchina che coprisse flebo e cateteri.

Deposto, poi isolato, infine sigillato. Eppure ci fu un’epoca in cui Bouteflika contava. Anche fuori dall’Algeria: «Io sono un politico non conformist­a, sono un rivoluzion­ario!», urlò nel 1999 prendendo con qualche frode il potere, per non mollarlo più. C’era del vero. Ultimo della generazion­e che combatté la Battaglia di Algeri contro i francesi, cresciuto fra i padri dell’indipenden­za Ben Bella e Boumédiène, a 25 anni Boutef era diventato il più giovane ministro degli Esteri del mondo, primato che tutt’ora resiste, e non ebbe paura di schierarsi col socialismo africano allora imperante, tenendo testa ai

De Gaulle e ai Kissinger. «La Mosca del Mediterran­eo», come chiamavano la sua Algeri anni 60-70, ospitava i cinesi e i Non Allineati, accoglieva Mandela e Che Guevara, dava cittadinan­za alle Black Panther e negoziava col terrorista Carlos. C’era Bouteflika a presiedere l’assemblea Onu, nel ‘74, quando Arafat fu invitato a tenere uno storico discorso col fodero del fucile in mano.

Ci fu poi un Boutef numero 2. Meno rivoluzion­ario, più allineato. Capace di rinnegare le amicizie russe per legarsi agli americani, nella lotta al terrorismo qaedista. Abile a sfruttare un’economia che è la

Il più giovane ministro degli Esteri della storia, seppe tener testa a Kissinger e De Gaulle

decima esportatri­ce mondiale di gas. Caduto in disgrazia e tornato da un lungo esilio politico anni 80 a Dubai, precipitat­o nei terribili 90 della guerra civile e delle trattative con gli islamisti, tutti amnistiati, il Boutef 2 non fa più prigionier­i: conquista finalmente la presidenza che Boumédiènn­e gli aveva promesso, s’allea ai militari e crea un sistema di potere sclerotizz­ato e inossidabi­le, che tutt’ora resiste. Nessuno gli consiglia di non esagerare, quando corregge la Costituzio­ne e si regala quattro mandati di seguito, condannand­o all’isolamento un’Algeria già impoverita da un’economia statalista e dal crollo del petrolio. Le rivolte di piazza del 2019, alla quinta ricandidat­ura, lo sorprendon­o inebetito. Ogni venerdì, milioni di giovani scendono sulla Didouche Morad e chiedono «la cacciata del dinosauro». Impossibil­e, la repression­e. I militari incarceran­o un po’ di giornalist­i e lo tengono in sella finché possono. Senza imbarazzo, l’ostentano in pubblico come un Brezhnev degli ultimi mesi. L’inverno del patriarca. Oggi lo seppellira­nno nel cimitero d’El Alia, quello degli eroi dell’indipenden­za. «Io sono l’Algeria tutt’intera», diceva. Ma l’Algeria non è più lui.

Alla sua quinta ricandidat­ura nel 2019 le proteste di piazza sancirono la sua fine Le proteste

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Lutto Abdelaziz Bouteflika è scomparso all’età di 84 anni
 ??  ?? Africa Con Gheddafi nel 2009 al vertice dell’Unione africana
Africa Con Gheddafi nel 2009 al vertice dell’Unione africana
 ??  ?? Cuba Nel 2000 Bouteflika con il presidente Fidel Castro
Cuba Nel 2000 Bouteflika con il presidente Fidel Castro
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Parigi Nel 1973, ministro degli Esteri dal presidente Pompidou

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