«La tecnologia sarà il motore della creatività»
C’è un prima e c’è un dopo, in una situazione come quella che stiamo vivendo. E c’è una dimensione ibrida, che mette insieme online e offline e nella quale avevamo iniziato a muovere i primi passi ma abbiamo davvero iniziato a vivere da quando è iniziata la pandemia. Il format «Next – vivere il mondo ibrido» al Tempo delle Donne, curato dall’imprenditrice e COO di Treccani Futura Cristina Pozzi e con un punto del vicedirettore del Corriere Daniele Manca, è stato dedicato proprio a capire come queste nuove forme ibride stanno cambiando il mondo con quattro incontri conclusi da un dibattito a cura di studentesse e studenti di WeDebate. Nel primo, con gli interventi del fisico Massimo Temporelli, la designer e fruitrice di SofthHand Pro Maria Fossati e la rettrice dell’Università di Padova
Daniela Mapelli, si è discusso di come le nuove tecnologie possano essere utilizzate per coinvolgere le persone più fragili. Nella discussione sul lavoro con la consulente Erica Rizziato, il Chief Transformation Officer di Tag Alessandro Braga e la presidente di Valore D Paola Mascaro è emersa invece la necessità di utilizzare gli strumenti dello smart working non solo per cambiare le aziende ma anche e soprattutto la società. Mentre nell’incontro sul gioco il docente di fisiologia all’Università di Parma Leonardo Fogassi, il chief evangelist Ivan Ortenzi, la consigliera delegata di Fondazione Vodafone Adriana Versino e la filosofa Francesca Rigotti hanno sottolineato l’importanza di rompere le regole del gioco per generare creatività e quindi innovazione. E, infine, nel quarto incontro il curatore e divulgatore di nuovi media Simone Arcagni, il filosofo Federico Laudisa e la direttrice della Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea Artissima di Torino Ilaria Bonacossa hanno messo l’accento sul sesto senso, «il senso digitale» e nell’importanza dell’arte, oltre alla tecnologia, per immaginare il futuro a 360°.
"Siamo di fronte a un’importante questione culturale Suona orrido usare ancora il termine «mammo»
"Un dialogo è oggi possibile senza alcun sarcasmo, senza accuse di assenza di virilità, ma anzi come questione urgente