Corriere della Sera

Palcosceni­co e cinema, Spagna in lutto

- Severino Colombo

Il mondo della cultura e dello spettacolo non solo spagnolo perde due grandi protagonis­ti in poche ore: lo scrittore e drammaturg­o Alfonso Sastre (foto sopra), scomparso il 17 settembre a 95 anni, e il regista di cinema Mario Camus (foto sotto), Orso d’Oro a Berlino, morto ieri a 86 anni. Sastre, nato il 20 febbraio 1926 a Madrid, è stato un intellettu­ale impegnato, oppositore della dittatura franchista; ha affrontato temi sociali e politici e per questo è finito in carcere. Si è fatto conoscere nel 1953 con Squadra verso la morte, un dramma antimilita­rista, poi vietato dal regime. Tra i suoi testi più rappresent­ati Il bavaglio, L’incornata e Gli occhi tristi di Guglielmo Tell. In carriera ha ottenuto il Premio nazionale del Teatro del ministero della Cultura spagnola e in Italia, dove era noto, il Premio Viareggio. Mario Camus, nato a Santander il 20 aprile 1935, esponente del Nuovo cinema spagnolo, si era fatto apprezzare per film tratti da opere letterarie come L’alveare, dal romanzo di Camilo José Cela, che nel 1983 ha vinto l’Orso d’Oro al festival di Berlino; e La leggenda dell’alcalde di Zalamea da Pedro Calderón de la Barca, La casa di Bernarda Alba, da Federico García Lorca, e altri; nel 2011 ha ricevuto il Premio Goya alla carriera.

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