Corriere della Sera

Pioli «Favoriti? No, i campioni giocano di là»

- Carlos Passerini

Prove di fuga. Con una consapevol­ezza MILANO in più, che il Milan s’è portato dietro dalla notte di Anfield: se si è riusciti a tenere testa al Liverpool in Champions, avversario di un’altra categoria, in un torneo che nulla ha a che vedere per ritmo e qualità con la nostra serie A, giusto non temere nemmeno lo Stadium.

Anche l’ultimo precedente è incoraggia­nte: 9 maggio scorso, prima vittoria nel nuovo impianto di Madama, 3-0 e tabù sfatato. A segno andarono Tomori, Rebic e Diaz, che saranno della partita anche stasera. Quattro mesi fa i rossoneri s’imposero con merito e in scioltezza nonostante l’infortunio di Ibrahimovi­c nel momento decisivo del match, a dimostrazi­one del fatto che ormai da tempo hanno imparato a camminare soli. E così sarà per forza di cose anche stasera, perché al quasi 40 enne Zlatan, fuori per un’infiammazi­one al tendine, s’è aggiunto Giroud, bloccato dal mal di schiena, effetto collateral­e del Covid. Priva dei suoi vecchi eroi, la formazione sarà quindi piuttosto simile a quella di Liverpool, con Rebic punta centrale e Leao a sinistra. In difesa Calabria ha un problema muscolare e sarà sostituto da Florenzi mentre Romagnoli è in ballottagg­io con Kjaer. In un’intervista alla Rai, l’agente del capitano — ormai una riserva e col contratto in scadenza — ha piazzato una discreta bombetta di mercato: «Penso che Alessio potrebbe giocare insieme a De Ligt il prossimo anno alla Juventus». Non proprio il massimo, dovesse giocare stasera. Ma Raiola è questo e i giocatori, se lo scelgono, sanno bene cosa prendono.

Sulla questione, Pioli ha sorvolato. L’attenzione è focalizzat­a sulla partita, che è meglio: «Era difficile aspettarsi una Juve con un punto in tre partite, ma noi non siamo favoriti. Parliamo di due squadre molto forti, loro hanno grandi campioni e credo sarà una gara molto equilibrat­a. Allegri dice che sarà più importante per noi che per loro? Io dico che sarà una partita molto importante per entrambe, ma per la classifica finale sarà importante fare più punti possibile con le squadre che non fanno parte delle prime sette».

Non si fida degli 8 punti di vantaggio, Pioli. Sa che i bianconeri non possono più permetters­i di perderne altri, ma allo stesso tempo non intende giustament­e frenare l’entusiasmo dei suoi. Anche per lui non sarà una sfida semplice, visto che nel duello individual­e fra allenatori col collega Allegri non parte affatto favorito: 17 incroci e nemmeno una vittoria, solo 3 pareggi e 14 sconfitte. Stavolta però sembra diverso, il Milan è cresciuto e il suo tecnico anche.

Stasera a Torino sarà però fondamenta­le per i rossoneri riuscire a giocare come sanno, trascinand­o la partita dalla loro parte, puntando tutto su quella manovra fulminea e collettiva che da un anno e mezzo a questa parte ha cambiato il destino del Diavolo. «Quando lavoriamo a velocità alta possiamo mettere in difficoltà chiunque» assicura Pioli. Ha ragione. Se n’è accorto anche Klopp. La strada è quella giusta. Ma adesso occorre continuare a correre.

Pioli Sarà una gara molto equilibrat­a, noi dobbiamo riuscire a lavorare a velocità alta, quando lo facciamo possiamo mettere in difficoltà chiunque

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