Corriere della Sera

Lautaro accende l’Inter contro il Bologna è un tiro al bersaglio

Gol e gioco scintillan­te. Correa ko, ma non è grave

- Alessandro Bocci

Inzaghi L’unica differenza tra la partita con il Real e questa con il Bologna è che alla prima occasione abbiamo segnato. Dumfries ha giocato una grande gara

Mihajlovic Cosa non ha funzionato? La partita è finita nel primo tempo, noi abbiamo giocato e loro hanno fatto gol. Abbiamo preso reti facili, il risultato è pesante

Prima cinica e poi MILANO scintillan­te. Due facce della stessa Inter spietata, che con sei gol cancella il Bologna e, almeno per una notte, si riprende la testa della classifica in attesa della risposta di Milan, Roma e Napoli.

Una partita senza storia, che la squadra di Mihajlovic, applaudito dai suoi vecchi tifosi, si illude di poter giocare alla pari. Sino all’intervallo la capolista incanta affidandos­i alle ripartenze, il vecchio e tanto vituperato contropied­e, colpendo con precisione chirurgica: tre azioni vere e tre gol. La praticità che era mancata martedì con il Real Madrid è sufficient­e a schiantare il Bologna.

Lautaro Martinez, terzo centro in tre partite (quattro consideran­do l’anno scorso), scatena la festa dopo appena sei minuti. Poi, dopo la mezz’ora, chiudono il conto Skriniar di testa, una rete fotocopia di quella al Genoa nella prima giornata e Barella, lesto ad approfitta­re della corta respinta di De Silvestri. Nel mezzo, quel poco che il Bologna sa offrire. Una squadra coraggiosa ma forse, visto il risultato, sarebbe meglio definire presuntuos­a. I rossoblù cominciano con il baricentro alto e senza preoccupar­si delle verticaliz­zazioni fulminanti dei rivali. Il risultato è sconfortan­te. Sull’1-0 hanno due occasioni nella stessa azione per pareggiare il conto, ma Handanovic strega Soriano e Sansone, da centro area, spreca la più facile delle opportunit­à.

L’Inter non forza il pressing, ma riparte sempre con i tempi giusti, facendo tornare alla mente quella contiana, energica, feroce nell’applicazio­ne, lucida. Nella ripresa, anziché frenare e risparmiar­e energie, i nerazzurri spingono sull’accelerato­re, giocando per divertirsi e segnando altre tre volte, prima grazie a Vecino, titolare per l’acciaccato Vidal e poi con Dzeko, entrato alla mezz’ora per l’infortunio di Correa (accertamen­ti negativi, solo una forte botta al bacino) e autore della sua prima doppietta nerazzurra.

Sei gol conditi da una traversa di Lautaro. San Siro canta felice. La sconfitta beffarda con il Madrid è alle spalle. Per Inzaghi molte buone indicazion­i. Il turnover funziona e regala qualche certezza in più: Dumfries, titolare per la prima volta come Correa, firma due assist nel primo tempo ed è una furia anche nel secondo. Bene, sulla corsia opposta, Dimarco, che invece era entrato maluccio in Champions. Lo stesso Vecino fa la sua figura in questa scorpaccia­ta di gol. Il Bologna, che non aveva mai perso, rende meno amaro il suo pomeriggio proprio alla fine, con la prima rete italiana di Theate, appena entrato e all’esordio. Ma fa un bel passo indietro, mostrando gravi lacune difensive e di tenuta mentale.

L’Inter, con la 18ª vittoria consecutiv­a a San Siro in serie A, riparte forte. Una bella risposta dopo il pari di Marassi e la sconfitta, proprio alla fine, contro Ancelotti. In attesa di capire cosa potrà combinare in Champions, sembra bene attrezzata per difendere lo scudetto anche se gli esami che la attendono, martedì a Firenze e sabato con l’Atalanta, chiarirann­o meglio il suo potenziale. Per adesso c’è il gioco e ci sono entusiasmo e convinzion­e. Non è poco.

 ?? (Getty Images) ?? Salto in alto Skriniar anticipa tutti e segna il gol del 2-0. Come contro il Genoa, lo slovacco fa centro di testa su calcio d’angolo. La sua rete ha di fatto chiuso la sfida con il Bologna
(Getty Images) Salto in alto Skriniar anticipa tutti e segna il gol del 2-0. Come contro il Genoa, lo slovacco fa centro di testa su calcio d’angolo. La sua rete ha di fatto chiuso la sfida con il Bologna
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