L’Italia schiaccia la Serbia e vola in finale
La Nazionale dei giovani lascia un solo set, ora sfida alla Slovenia per l’Europeo
La Giovane Italia maschile del volley aggiorna il concetto di perfezione e va oltre i confini della realtà, perlomeno di quella immaginabile alla vigilia di questo Europeo che adesso la vede clamorosamente finalista. La Serbia campione in carica è detronizzata in semifinale per 3-1 e fa la fine delle altre selezioni prese a pallate dalle squadre azzurre in questa estate indimenticabile.
Ottava vittoria di fila, con una maturità che è il frutto di un’onda diventata sempre più grossa fino a trasformarsi in uno tsunami. Adesso c’è da completare l’opera contro la Slovenia, che ha eliminato la Polonia padrona di casa e grande favorita. Allenati da un italiano, Alberto Giuliani, gli sloveni cercano il primo oro dopo due argenti. Noi contiamo di negarlo loro e di riprenderci il titolo dopo 16 anni.
La battaglia si è sviluppata all’insegna dell’equilibrio. La Serbia ha approfittato di una partenza imbastita degli azzurri e ha provato a scappare (4-8). Ma con due turni efficaci di battuta, il primo di Giannelli e il secondo di Michieletto, l’Italia ha raddrizzato la baracca e ha messo la testa avanti in un momento «caldo» della frazione (19-17 contrattacco di Pinali su miracolosa difesa di Giannelli). Ma c’era ancora tanto da scrivere e, purtroppo, la trama migliore l’avevano i serbi: 21-23 e poi un set point sul 24-25. Ma qui la giovane Nazionale di De Giorgi ha messo la sua faccia coraggiosa e spavalda: rimonta, sorpasso e chiude alla quarta (29-27). Non è stato uno scippo, ma una prova di qualità e di carattere. E di resilienza. Le stesse doti necessarie per piegare l’avversario anche nella seconda frazione. Qui le parti si sono rovesciate: dopo aver avuto due promettenti vantaggi gli azzurri si sono fatti risucchiare (20-20) incassando il crescendo di rendimento di Atanasievic. In una fase del genere erano necessarie freddezza e cinismo. L’Italia le ha trovate con due attacchi di Galassi e con un ace di Pinali. Sembrava fatta, ma c’è stato di mezzo un terzo set lasciato scappare. Ma è stato uno scivolone di passaggio: la partita era sempre nelle mani di questa squadra ormai forte di testa, precisa nelle scelte e capace di rimediare anche ai momenti di appannamento. Il quarto set è stato una sinfonia azzurra: adesso avanti verso il sogno più bello.