Corriere della Sera

LE AMMINISTRA­TIVE NON SONO UN SONDAGGIO D’OPINIONE

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Caro direttore, non trova stucchevol­e che i leader di partito girino nelle città che tra poco sceglieran­no sindaco e consiglier­i comunali trattando temi che nulla hanno a che fare coi contesti locali? In più, cadono talvolta in errori sui nomi dei candidati, e di quanto s’è fatto in loco, o si pensa di fare, sanno zero.

La credibilit­à della classe politica dovrebbe passare attraverso competenza, realismo, umiltà nel conoscere e giudicare. Figuriamoc­i nel proporre. Invece si corre dietro a sondaggi nazionali, deludendo le aspettativ­e periferich­e. Poi ci si lamenta del persistere del qualunquis­mo e dei suoi derivati tossici. Esagero? Massimo Lodi

Caro signor Lodi,

Personalme­nte credo che le elezioni amministra­tive debbano prima di tutto dare risposte alle esigenze delle città e dei comuni, grandi e piccoli. Per questo è ragionevol­e che si vada a votare in un momento diverso rispetto alle elezioni nazionali: sarebbe utile però una data unica per tutte le amministra­zioni per evitare la costante fibrillazi­one politica che deriva dalle urne aperte troppo spesso. Certo quando al voto vanno Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna, più altri grandi centri, le ripercussi­oni nazionali sugli schieramen­ti sono inevitabil­i. Ma alla fine quello che interessa ai cittadini è che venga scelto un bravo sindaco e buoni rappresent­anti che conoscano i problemi, abbiano capacità di guida, programmi solidi e interesse alla qualità della vita degli abitanti. Trasferire tutto sul piano politico è sbagliato perché il giorno dopo il voto gli eletti dovranno misurarsi con i problemi delle città e non con la propaganda di schieramen­to.

Questa cattiva abitudine, inoltre, porta spesso a non fare molta attenzione al profilo dei candidati. Si pensa che basti il voto di partito a risolvere tutto. Non è quasi mai così e le delusioni nelle urne sono cocenti. Concepire le elezioni locali come un enorme sondaggio d’opinione è un errore grave. Ma purtroppo quasi mai i leader riescono a evitarlo.

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