Cataldi salva la Lazio dal ritorno di Mazzarri
Il Cagliari gioca meglio e sfiora la vittoria con l’allenatore che poteva essere al posto di Sarri
Chissà se a Lotito è venuto il dubbio di avere fatto la scelta giusta quando, abbandonato da Inzaghi, ha preferito la rivoluzione filosofica di Sarri alla concretezza collaudata di Mazzarri: non è che ho preso il toscano sbagliato? Probabilmente le sue certezze hanno vacillato mentre osservava il Cagliari, appena preso in mano da Walter, imbrigliare la Lazio, costruire le azioni più pericolose e, una volta andato sotto per un lampo di Immobile, avere la forza di pareggiare (Joao Pedro) e addirittura di ribaltare il risultato (Keita Balde), peraltro con assoluto merito. Maurizio, chiuso in un box a causa della squalifica rimediata a San Siro e mai digerita, prendeva appunti; in realtà la sua Lazio si è guadagnata il 2-2 quando gli schemi sono saltati e si è gettata in attacco all’arma bianca, con la grinta anziché con la filosofia, con la forza della disperazione e non con quella delle idee. È stato in quel momento che Cataldi ha messo la palla all’incrocio con un gran destro dal limite, allontanando l’incubo della terza sconfitta in otto giorni dopo Milan e Galatasaray.
Se Mazzarri è entrato in corsa per la panchina della Lazio, è perché avrebbe rappresentato la continuità rispetto a Inzaghi: anche lui è un fedelissimo della difesa a tre, la stessa che il Cagliari ha adottato con Semplici. Invece il nuovo allenatore dei sardi ha subito sorpreso, rinnegando la sua storia: dietro si è messo a quattro, con l’intenzione di proteggere le fasce, il settore in cui la Lazio è più pericolosa. E proprio sugli esterni ha fatto male ai biancocelesti, creando almeno tre occasioni da gol nei primi 21 minuti.
Al 45’ la rete di Immobile, imbrigliato fino a quel momento dalla difesa avversaria, sembrava poter indirizzare la gara verso i biancocelesti, ma nella ripresa sono stati sufficienti 21 secondi a Joao Pedro per pareggiare: preziosi, nella circostanza, l’assist di Marin e il tocco magico del brasiliano a scavalcare Reina (imperdonabile Leiva che si è fermato basso, tenendo in gioco l’attaccante). Sulla spinta del pareggio, il Cagliari ha colpito un palo esterno (iniziativa di Nandez) e poi è andato di nuovo in rete, ancora grazie a una giocata di Joao Pedro il quale ha offerto a un ex biancoceleste, Keita Balde, la palla del 2-1. È stato a quel punto che la Lazio ha avuto una scossa, ha colpito una traversa con Immobile, si è presa infine almeno il pareggio. Che è poco, perché le aspettative erano altre, ma non lo è affatto se si osserva l’andamento della partita.