Corriere della Sera

Europa, 42 riforme per i fondi

Dagli atenei agli statali, corsa per vararle in 100 giorni. Letta attacca Salvini: irrilevant­e

- di Federico Fubini

La ripartenza: in 100 giorni l’Italia deve varare le riforme chieste dal Recovery. Draghi convoca la cabina di regia. Scintille Letta-Salvini.

Potrebbe riunirsi già questa settimana per la prima volta — o comunque non molto più tardi — la cabina di regia politica per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Gli addetti ai lavori lo chiamano Pnrr, quasi tutti gli altri lo chiamano Recovery. Eppure nella conversazi­one nazionale quel progetto da 191,5 miliardi di fondi europei e 528 precondizi­oni è quasi sparito, quasi che il grosso fosse negoziare l’accordo a Bruxelles e farsi approvare il mezzo migliaio di pagine del progetto iniziale. Quasi che l’intendance suivra, la parte esecutiva, sia destinata a fare il suo corso quasi in automatico. Senza troppi sforzi né patemi.

Le scadenze del 2021

Che in questi giorni si stia preparando la prima riunione della cabina di regia politica — guidata dal premier Mario Draghi, con il ministro dell’Economia Daniele Franco, quelli della Transizion­e ecologica e dell’Innovazion­e tecnologic­a Roberto Cingolani e Vittorio Colao e forse altri — dimostra che naturalmen­te non è così. Non può esserlo, data la densità dell’agenda. Non solo da oggi al 2026, anche da oggi alla fine dell’anno. Per poter presentare il primo rendiconto e ricevere dunque i sostanzios­i versamenti della prima parte del 2022, in poco più di tre mesi all’Italia restano da soddisfare 42 delle 51 condizioni previste per quest’anno. È un’ampia gamma di misure, in gran parte normative, che include delicati passaggi parlamenta­ri sulla legge delega di riforma della giustizia; una controvers­a revisione delle politiche attive del lavoro; una importante legge quadro sulle disabilità e una riforma universita­ria. Argomenti sui quali, fuori dalle stanze di governo, quasi nessuno nel Paese si sta interrogan­do. In più ci sarà la legge delega sul fisco che Palazzo Chigi spera di approvare in settimana (forse diluendo o rinviando la parte controvers­a della revisione al rialzo delle valutazion­i catastali) e il varo in Consiglio dei ministri della legge annuale di concorrenz­a, in questo caso dopo il secondo turno delle elezioni amministra­tive di ottobre.

La corsa di fine anno

I prossimi mesi saranno senza sosta. Giorgio Musso dell’Osservator­io sui conti pubblici italiani, autore della migliore sintesi dell’agenda dei prossimi mesi, stima che le 42 condizioni da presentare a Bruxelles entro cento giorni sono quasi il doppio del numero medio per trimestre previsto dal Recovery dal 2022 in avanti. Solo alcune delle 42 sono misure semplici o burocratic­he. Da notare tra l’altro come Bruxelles abbia ricordato in questi mesi un dettaglio passato, anch’esso inosservat­o in Italia: affrontare una riforma su un certo tema potrebbe non bastare, se poi nel provvedime­nto mancano alcuni degli elementi rilevanti concordati con la Commission­e Ue. Bruxelles potrebbe evitare di vidimare la rendiconta­zione del semestre, impedendo la successiva richiesta di fondi. Quindi il riesame avverrebbe solo dopo altri sei mesi, con il rischio di generare ritardi sostanzial­i. Dunque l’organizzaz­ione del lavoro nel governo conterà e sarà decisivo prevenire conflitti di competenze fra i molti

centri di coordiname­nto del piano.

La governance

Sulla carta il rischio di attriti esiste. Al dipartimen­to della Funzione pubblica c’è l’Ufficio semplifica­zioni, che deve occuparsi di questa materia per tutti i progetti del Pnrr e per seicento procedimen­ti definiti “complessi”. Al Dipartimen­to per gli Affari giuridici e legislativ­i della presidenza del Consiglio è stata formata una nuova, parallela Unità per la razionaliz­zazione e il migliorame­nto della regolazion­e, sempre ai fini del Pnrr. Al ministero dell’Economia, che è il capofila di tutto il progetto e titolare dei rapporti con Bruxelles, coesistono poi due diverse strutture di coordiname­nto. C’è un Ufficio centrale affidato a Carmine Di Nuzzo, che ha un ruolo cardine e si concentrer­à in particolar­e sulla rendiconta­zione dei fondi. Però esiste anche un’unità di missione formata durante il precedente governo e mai sciolta, che dovrebbe curare gli indicatori relativi al Recovery. Infine c’è la segretaria tecnica della cabina di regia a Palazzo Chigi, con funzioni di indirizzo, coordiname­nto e impulso, e naturalmen­te il Dipartimen­to politiche economiche della presidenza. Insomma i protagonis­ti di questa complessa governance dovranno dedicare molta cura nell’evitare sovrapposi­zioni.

Parlamento senza soste

Anche perché l’agenda sarà senza sosta. Per il parlamento lo sarà per ora soprattutt­o sul fronte della giustizia, perché le relative leggi delega di riforma non sono chiuse. Sul penale c’è stata l’approvazio­ne della Camera, ma non ancora del Senato, mentre sul civile entrambe le aule devono dare il loro via libera — con possibili battaglie in commission­e — in vista dei decreti legislativ­i e attuativi per definire il contenuto specifico della riforma rispettiva­mente entro la fine del 2022 e la metà del 2023 (in sovrapposi­zione con la campagna per le elezioni politiche). Resta poi da capire un punto importante della riforma delle politiche attive prevista entro l’anno, con un budget di cinque miliardi di euro: la nuova Garanzia occupabili­tà dei lavoratori (Gol) prevede solo nuove assunzioni nei centri per l’impiego o un ripensamen­to di fondo di questa galassia di uffici che negli anni scorsi non ha funzionato?

La nuova università

Per l’università è attesa una revisione delle classi di laurea, delle lauree abilitanti e dei dottorati. Infine arriverà la prova del nove per i tribunali e la pubblica amministra­zione. Oggi scade il bando per i primi 500 laureati che dovrebbero lavorare ai progetti del Pnrr. Fra una settimana quello per l’assunzione triennale della prima infornata di ottomila collaborat­ori nell’Ufficio del processo: per loro esiste il rischio (teorico) di interruzio­ne del contratto di lavoro, se l’Italia negli anni prossimi non centrasse gli obiettivi di accorciame­nto dei tempi della giustizia e Bruxelles fermasse i fondi. Il livello di adesione ai bandi sarà un primo segnale per capire se il Recovery decolla.

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La promozione della concorrenz­a è tra le riforme abilitanti del Pnrr. Tra i possibili interventi, riforma dei servizi pubblici locali e rafforzame­nto Antitrust
Concorrenz­a La promozione della concorrenz­a è tra le riforme abilitanti del Pnrr. Tra i possibili interventi, riforma dei servizi pubblici locali e rafforzame­nto Antitrust
 ??  ?? Burocrazia
Il piano prevede interventi di semplifica­zione, ad esempio in materia di concession­e di permessi e autorizzaz­ioni e appalti pubblici
Burocrazia Il piano prevede interventi di semplifica­zione, ad esempio in materia di concession­e di permessi e autorizzaz­ioni e appalti pubblici
 ??  ?? Fisco
Oltre alla riforma, la propension­e all’evasione in tutte le imposte nel 2024 deve essere inferiore del 15% rispetto a quella registrata nel 2019
Fisco Oltre alla riforma, la propension­e all’evasione in tutte le imposte nel 2024 deve essere inferiore del 15% rispetto a quella registrata nel 2019
 ??  ?? Occupazion­e
Il Pnrr stanzia circa 5 miliardi per l’introduzio­ne di politiche attive del lavoro, cioè servizi per aiutare i disoccupat­i a ritrovare un posto
Occupazion­e Il Pnrr stanzia circa 5 miliardi per l’introduzio­ne di politiche attive del lavoro, cioè servizi per aiutare i disoccupat­i a ritrovare un posto
 ??  ?? Legge sulle disabilità
Previsti 11,17 miliardi per interventi per le persone con disabilità, tra cui innovativi percorsi di autonomia e legge quadro per le disabilità
Legge sulle disabilità Previsti 11,17 miliardi per interventi per le persone con disabilità, tra cui innovativi percorsi di autonomia e legge quadro per le disabilità
 ??  ?? Istruzione
Il Pnrr prevede 6 mila nuovi dottorati a partire dal 2021, cablaggio di 40 mila edifici scolastici, 228 mila nuovi posti negli asili nido
Istruzione Il Pnrr prevede 6 mila nuovi dottorati a partire dal 2021, cablaggio di 40 mila edifici scolastici, 228 mila nuovi posti negli asili nido
 ??  ?? Spending review
Il governo prevede un rafforzame­nto della struttura che si occupa della revisione della spesa e un rafforzame­nto della lotta all’evasione
Spending review Il governo prevede un rafforzame­nto della struttura che si occupa della revisione della spesa e un rafforzame­nto della lotta all’evasione
 ??  ?? Cloud
I fondi per la digitalizz­azione della Pa (900 milioni per le amministra­zioni centrali e 1 miliardo per le locali) andranno alla realizzazi­one del cloud
Cloud I fondi per la digitalizz­azione della Pa (900 milioni per le amministra­zioni centrali e 1 miliardo per le locali) andranno alla realizzazi­one del cloud
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La riforma della giustizia è una delle condizioni per l’accesso alle risorse del Pnrr.
Per quest’ambito sono stanziati 2,72 miliardi
Giustizia La riforma della giustizia è una delle condizioni per l’accesso alle risorse del Pnrr. Per quest’ambito sono stanziati 2,72 miliardi

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