Ciclismo e pallavolo, riecco l’Italia dei campioni
Da Wembley ai record di Tokyo lo sport italiano resta protagonista
La grande estate dello sport italiano sembra non finire più. Ieri un’altra domenica di vittorie. Prima l’oro di Filippo Ganna che trionfa nel campionato del mondo a cronometro in Belgio, poi l’impresa dei ragazzi della pallavolo che, battendo la Slovenia al quinto set, hanno vinto l’europeo.
Mercoledì finisce l’estate, speriamo non anche la magia dei settanta giorni più entusiasmanti della nostra vita sportiva. Filippo Ganna che dalla miniera d’oro della crono estrae la seconda pepita mondiale consecutiva e la Nazionale di De Giorgi che torna sul tetto dell’Europa sedici anni dopo l’ultimo successo continentale, in quest’abbondanza sembrano eventi scontati e invece sono due imprese pazzesche, le ennesime made in Italy.
Era domenica 11 luglio quando la compagnia dei celestini guidata da Roberto Mancini espugnava Wembley, conquistando l’Europeo ai rigori contro l’Inghilterra, e già ci sembrava incredibile che, nello stesso giorno e nello stesso luogo — Londra, appena 18 km tra lo stadio della finale del calcio e quello più famoso del tennis — dodici italiani fossero impegnati a riscrivere un po’ di storia. Poche ore prima del trionfo della Nazionale, che ha riportato la coppa a casa 53 anni dopo Roma ‘68 (it’s coming home, ma la nostra, di home), infatti, Matteo Berrettini infrangeva un tabù lungo 61 anni (Pietrangeli, 1960) affrontando per il titolo di Wimbledon il numero uno del mondo Novak Djokovic. Tanta Italia nei telegiornali del mondo chissà quando ci ricapiterà, avevamo pensato vedendo gli azzurri e Berrettini festeggiare sullo stesso bus, fratelli di sport e di tifo, uniti per sempre da uno di quegli abbracci del destino che nessuna sceneggiatura poteva prevedere. È bastato aspettare dodici giorni, giusto il tempo che Naomi Osaka accendesse