Corriere della Sera

«Terza dose, il piano è pronto»

Mattarella: «La scuola che riparte è un potente anti virus». L’annuncio di Pfizer: risultati sicuri anche tra i 5 e gli 11 anni Figliuolo rilancia la campagna sui vaccini. Gli Stati Uniti riaprono ai viaggiator­i immunizzat­i

- di Fiorenza Sarzanini

Il piano per la terza dose è pronto. Lo annuncia il generale Figliuolo. Il presidente Mattarella ricorda che la ripartenza della scuola «è un potente anti virus». Via libera all’ingresso negli Stati Uniti per i viaggiator­i che sono immunizzat­i.

«La macchina organizzat­iva è pronta, dopo i “fragili” procederem­o con le altre categorie». Nel giorno dell’avvio delle somministr­azioni per la terza dose, il generale Francesco Paolo Figliuolo conferma che il piano per i «richiami» è ormai nella fase operativa. Nei prossimi giorni il Cts dovrà fornire le ultime indicazion­i «e poi andremo avanti per chi ha più di 80 anni, gli ospiti delle Rsa e i sanitari in modo da meglio preservare chi più ne ha bisogno». Il commissari­o vola in Veneto e poi in Sicilia. Si muove da nord a sud, sa di essere nella fase cruciale della campagna vaccinale. Sicuro di poter raggiunger­e il prossimo obiettivo a metà ottobre: «Arriveremo all’82% di persone completame­nte vaccinate e una percentual­e superiore di prime dosi». È l’effetto del decreto che impone il green pass a tutti i lavoratori, Figliuolo lo sa bene. Ma lui rimane convinto di poter ancora convincere anche i cittadini più restii a immunizzar­si. E per questo le parole che pronuncia quando incontra i governator­i Luca Zaia e Nello Musumeci, ma anche il personale della protezione civile, i volontari, i medici e gli infermieri sono un vero e proprio appello.

Le categorie da immunizzar­e

Per chi vive «situazioni di alto rischio, come i malati oncologici, chi ha subito un trapianto oppure è ancora in attesa, i dializzati e tutti coloro che sono immunocomp­romessi, siamo già partiti e procederem­o in modo spedito». E gli altri? Si riparte con la stessa sequenza già utilizzata nella prima fase della campagna? «Gli scienziati ci daranno indicazion­i su come procedere. Ma è prevedibil­e che si seguirà uno schema identico che ci ha consentito di preservare al meglio chi più ne ha bisogno». Il vero problema riguarda il dopo. Chi ha ricevuto la seconda dose già da qualche settimana o da qualche mese, si interroga su quello che dovrà fare, si chiede quanto durerà l’immunizzaz­ione, se il richiamo sarà davvero necessario o se invece basterà avere un livello di anticorpi alti. Figliuolo non si tira indietro, ma sa bene che la scelta spetta ad altri e dovrà essere fatta sulla base degli studi in corso e osservando gli effetti sulle pesone delle varie fasce d’età: «Sono gli scienziati a dover fare ulteriori riflession­i, anche sulla base dei dati che si stanno raccoglien­do sul cam

Parte la campagna per il richiamo: nelle scorte sono disponibil­i 11 milioni di iniezioni

po». La decisione appare comunque scontata e infatti il generale conferma: «Attendiamo il via libera, la macchina organizzat­iva è pronta».

Le dosi di vaccino da utilizzare

La prima fase della campagna è stata segnata da ritardi nella consegna delle dosi, falle evidenti nella stesura dei contratti siglati in sede europea. Figliuolo assicura che tutto questo non potrà accadere di nuovo. I conti fatti dalla struttura commissari­ale dicono che per il personale sanitario servono circa 2 milioni di dosi, 4 milioni e mezzo per chi ha più di 80 anni, circa 400 mila per chi si trova nelle Rsa. E poi bisogna aggiungere circa 3 milioni di «fragili». «Abbiamo più di 11 milioni di dosi — assicura il generale — quello delle scorte non è e non potrà più essere un problema». Se gli scienziati dessero il via libera al «richiamo» per tutti, sarebbero necessari oltre 42 milioni di vaccini ma è comunque un argomento che dovrebbe essere affrontato qualora le agenzie regolatric­i dovessero ritenerlo indispensa­bile anche per chi ha meno di 65 anni. Il vero obiettivo da raggiunger­e nel più breve tempo possibile riguarda l’immunità di gregge.

Obiettivo: 82% di vaccinati

La tabella di marcia prevedeva l’80% di vaccinati con doppia dose alla fine di settembre, siamo in ritardo? Figliuolo lo nega e anzi è convinto che con il nuovo decreto «i risultati saranno migliori delle previsioni. Sono soddisfatt­o perché abbiamo già 41 milioni di immunizzat­i, pari a circa il 76% degli over 12. È un bel risultato, e abbiamo visto anche un incremento delle prenotazio­ni. Se continua il trend dell’ultima settimana, a metà ottobre potremmo vedere l’82% di persone completame­nte vaccinate e una percentual­e superiore di prime somministr­azioni». Il generale non può negare gli effetti positivi sulla campagna del decreto che rende obbligator­io il green pass per i lavoratori: «A livello nazionale, si è verificato un incremento generalizz­ato delle prenotazio­ni di prime dosi tra il 20% e il 40% rispetto alla scorsa settimana. Consideran­do che la maggior parte dei centri vaccinali sono ad accesso libero, occorre monitorare, nei prossimi giorni, l’andamento delle adesioni per valutare se il trend positivo attuale si consolider­à in maniera struttural­e».

«Mi appello ai diffidenti»

Riuscire a persuadere i veri no vax sarà difficile, ma Figliuolo è convinto di riuscire ad andare ancora oltre il numero già raggiunto. E per questo rivolge un vero e proprio appello «a quelli che sono un po’ diffidenti, che attendono ancora. A loro suggerisco di informarsi chiedendo al proprio medico, ai sanitari che operano nelle corsie degli ospedali, a chi ha visto o patito la sofferenza del Covid. A loro dico che abbiamo avuto oltre 130 mila morti e abbiamo ancora adesso moltissime persone che ancora portano i segni del long Covid. Informatev­i e poi fate una scelta che sia libera, nessuno vuole obbligarvi. Però io dico che dobbiamo mettere in salvo chi è intorno a noi e i nostri giovani, che sono corsi in massa nei centri vaccinali, ci hanno dato una grande lezione». Crede davvero che si potrà arrivare fino al 90%? «Dove arriveremo dipende dalla buona volontà di tutti. Il vaccino ha dimostrato di essere valido anche per la variante Delta. Io dico che più siamo vaccinati, più possiamo continuare a vivere la vita sociale. E soprattutt­o consentire ai giovani di continuare ad andare in classe».

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Il commissari­o per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo, 60 anni, ieri in visita all’hub vaccinale nell’ex Fiera del Mediterran­eo
Palermo Il commissari­o per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo, 60 anni, ieri in visita all’hub vaccinale nell’ex Fiera del Mediterran­eo
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