Strage all’università L’assassino: mi odio
Russia, sei morti e 28 feriti all’ateneo di Perm. Il killer, 18 anni, è vivo. Quattro mesi fa un episodio simile
Strage all’università. Sono almeno sei le vittime in una sparatoria nell’ateneo di Perm, in Russia. Il killer è uno studente. «Mi odio — ha detto — ma voglio causare dolore a chi si mette sulla mia strada».
La strage compiuta ieri dal giovane Timur all’Università di Perm sembra la fotocopia di quella attuata quattro mesi fa a Kazan dal coetaneo Ilnaz. Lo studente diciottenne è arrivato nel campus imbracciando un fucile da caccia a ripetizione, praticamente l’unico tipo di arma che i russi possono acquistare quasi liberamente.
Carico di rancore contro l’istituzione, i compagni, il mondo intero, ha iniziato a sparare contro tutti coloro che incontrava. «Mi odio, ma voglio causare dolore a tutti quelli che si mettono sulla mia strada»; «gli scarti come me distruggeranno tutto attorno a voi»; «Il mondo è marcio e tutti voi siete guasti dentro». Uno, due, sei morti lasciati sui pavimenti dei corridoi e delle aule.
Ventotto i feriti tra gli studenti e il personale dell’ateneo, alcuni gravi. Gli studenti si barricavano nelle aule o saltavano dalle finestre per sfuggire all’assassino. Fino a quando non è intervenuta la polizia della città nella Russia europea ai piedi degli Urali. Secondo la ricostruzione ufficiale, Timur ha aperto il fuoco anche contro di loro e gli agenti hanno risposto ferendolo gravemente.
Come il diciannovenne Ilnaz, che a Kazan sul Volga aveva ucciso sette studenti e due insegnanti, Timur aveva preannunciato la sua azione sul web, pubblicando post deliranti su Vkontakte, il Facebook russo. «Fin dalle elementari mi piace provocare dolore agli altri»; «Pochissimi di voi meritano di rimanere in vita»; «Siete creature avide, egoiste, vigliacche e cattive».
A differenza degli Stati Uniti, in Russia non è affatto facile procurarsi un’arma che non sia da caccia. Ma fucili con munizioni speciali adatte a grandi mammiferi, dalle alci agli orsi, sono disponibili nei negozi di qualunque cittadina. E ogni volta che qualcuno impugna un’arma per fare una strage, si moltiplicano le proposte per regolamentare ancora più rigidamente la concessione delle licenze.
Era accaduto nel 2018 quando uno studente compì in Crimea la strage più grave nella storia post sovietica uccimissione 20 persone.
Poi a maggio, dopo gli eventi di Kazan, è stata avviata la procedura per alzare da 18 a 21 anni l’età minima per avere il permesso. Ma Timur ha potuto acquistare il suo fucile turco Huglu e 105 cartucce perché il parlamento non ha ancora approvato la proposta anche a causa della resistenza della lobby dei cacciatori che comprende milioni di russi.
Dopo la pesca (che si pratica anche d’inverno forando con una mini-trivella il ghiaccio che ricopre fiumi, laghi e bracci di mare), la caccia è uno dei passatempi più amati dagli uomini.
Nei giorni più gelidi, i cacciatori appostati si riscaldano (ma in realtà rischiano l’ipotermia) con abbondanti sorsate di vodka. I ricchi e i potenti invece spesso sparano agli orsi e ad altri animali protetti direttamente dai loro elicotteri che volano a bassa quota.