Corriere della Sera

Strage all’università L’assassino: mi odio

Russia, sei morti e 28 feriti all’ateneo di Perm. Il killer, 18 anni, è vivo. Quattro mesi fa un episodio simile

- di Fabrizio Dragosei e Guido Olimpio

Strage all’università. Sono almeno sei le vittime in una sparatoria nell’ateneo di Perm, in Russia. Il killer è uno studente. «Mi odio — ha detto — ma voglio causare dolore a chi si mette sulla mia strada».

La strage compiuta ieri dal giovane Timur all’Università di Perm sembra la fotocopia di quella attuata quattro mesi fa a Kazan dal coetaneo Ilnaz. Lo studente diciottenn­e è arrivato nel campus imbraccian­do un fucile da caccia a ripetizion­e, praticamen­te l’unico tipo di arma che i russi possono acquistare quasi liberament­e.

Carico di rancore contro l’istituzion­e, i compagni, il mondo intero, ha iniziato a sparare contro tutti coloro che incontrava. «Mi odio, ma voglio causare dolore a tutti quelli che si mettono sulla mia strada»; «gli scarti come me distrugger­anno tutto attorno a voi»; «Il mondo è marcio e tutti voi siete guasti dentro». Uno, due, sei morti lasciati sui pavimenti dei corridoi e delle aule.

Ventotto i feriti tra gli studenti e il personale dell’ateneo, alcuni gravi. Gli studenti si barricavan­o nelle aule o saltavano dalle finestre per sfuggire all’assassino. Fino a quando non è intervenut­a la polizia della città nella Russia europea ai piedi degli Urali. Secondo la ricostruzi­one ufficiale, Timur ha aperto il fuoco anche contro di loro e gli agenti hanno risposto ferendolo gravemente.

Come il diciannove­nne Ilnaz, che a Kazan sul Volga aveva ucciso sette studenti e due insegnanti, Timur aveva preannunci­ato la sua azione sul web, pubblicand­o post deliranti su Vkontakte, il Facebook russo. «Fin dalle elementari mi piace provocare dolore agli altri»; «Pochissimi di voi meritano di rimanere in vita»; «Siete creature avide, egoiste, vigliacche e cattive».

A differenza degli Stati Uniti, in Russia non è affatto facile procurarsi un’arma che non sia da caccia. Ma fucili con munizioni speciali adatte a grandi mammiferi, dalle alci agli orsi, sono disponibil­i nei negozi di qualunque cittadina. E ogni volta che qualcuno impugna un’arma per fare una strage, si moltiplica­no le proposte per regolament­are ancora più rigidament­e la concession­e delle licenze.

Era accaduto nel 2018 quando uno studente compì in Crimea la strage più grave nella storia post sovietica uccimissio­ne 20 persone.

Poi a maggio, dopo gli eventi di Kazan, è stata avviata la procedura per alzare da 18 a 21 anni l’età minima per avere il permesso. Ma Timur ha potuto acquistare il suo fucile turco Huglu e 105 cartucce perché il parlamento non ha ancora approvato la proposta anche a causa della resistenza della lobby dei cacciatori che comprende milioni di russi.

Dopo la pesca (che si pratica anche d’inverno forando con una mini-trivella il ghiaccio che ricopre fiumi, laghi e bracci di mare), la caccia è uno dei passatempi più amati dagli uomini.

Nei giorni più gelidi, i cacciatori appostati si riscaldano (ma in realtà rischiano l’ipotermia) con abbondanti sorsate di vodka. I ricchi e i potenti invece spesso sparano agli orsi e ad altri animali protetti direttamen­te dai loro elicotteri che volano a bassa quota.

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Gli studenti ancora scossi dopo la strage all’università di Perm, in Russia. Sono almeno 6 i morti e 28 i feriti
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 ??  ?? Il terrore Sotto il presidente russo Vladimir Putin, l’università di Perm, il terrore degli studenti e, a lato, la fuga dagli edifici dell’Università durante la sparatoria
Il terrore Sotto il presidente russo Vladimir Putin, l’università di Perm, il terrore degli studenti e, a lato, la fuga dagli edifici dell’Università durante la sparatoria
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