Un corpo nel bosco, potrebbe essere Gabby Caccia al fidanzato
La ragazza scomparsa durante un viaggio in furgone
Iresti dell‘esistenza che Gabrielle Petito, 22 anni, forse aspirava a vivere sono sotto gli occhi di tutti: un video su Youtube pubblicato il 19 agosto, otto minuti di tramonti sul mare e foreste e romantici ammiccamenti; un post su Instagram di pochi giorni dopo, il 26 agosto, a immortalarne il sorriso che è stato abbagliante; la cronaca social di un viaggio cominciato il 2 luglio a fianco del fidanzato Brian Laundrie, 23 anni, dal quale non è più tornata. Resti più concreti, cioè spoglie umane «compatibili con il suo identikit» secondo gli investigatori, sono stati trovati nel parco nazionale Bridger-Teton nel Wyoming, vicino a Yellowstone. I medici legali stanno ancora esaminando il cadavere, ritrovato ieri, per stabilirne l’effettiva identità e la causa di morte; da quattro giorni oggi, comunque, il suo fidanzato è irreperibile.
Il parco nazionale BridgerTeton era compreso nel lungo itinerario del viaggio di Brian e Gabby attraverso gli Stati Uniti: da New York a Yellowstone, a bordo di un furgoncino Ford bianco che i ragazzi avevano riadattato a camper, arredandolo con tavolini pieghevoli, stoffe colorate, disegni. Una tenda per dormire all’aperto; coperte e scorte impilate con ordine. Proprio l’avvistamento di quel camper ha permesso alla polizia della zona di inviare subito cinquanta agenti, evacuare la zona, e iniziare ricerche battenti del corpo della ragazza: uno youtuber che stava editando un video di viaggio - forse non dissimile da quello che Gabby e Brian avevano pubblicato giusto un mese fa - si è accorto che sullo sfondo di una carrellata spuntava l’immagine di un furgone bianco. La notizia della scomparsa di Gabby tiene banco negli Stati Uniti dall’11 settembre, quando la famiglia di lei ne ha denunciato la scomparsa; il videomaker ha riconosciuto il furgone, e chiamato la polizia.
Ma non sempre, nella storia di Gabby Petito, i video hanno detto la verità. Ci sarebbe stata ad esempio una grande discordia, dietro le immagini perfette per Instagram del loro amore, tra i due «fidanzati e prossimi alle nozze». Così si erano descritti Gabby e Brian alla polizia che in Utah, il 12 agosto, li aveva fermati per la segnalazione del cliente di un supermercato, fuori dal quale i due litigavano furiosamente. La polizia non aveva poi proceduto contro nessuno dei due, e avevano mandato Brian a dormire in albergo per quella notte. Il viaggio era ripreso.
Di qui, la tabella di marcia somiglia a un verbale di polizia. 23-24 agosto: ultime videochiamate di Gabrielle alla madre, Nichole Schmidt. 25 agosto: suo ultimo post Instagram. 30 agosto: alla mamma di Gabrielle arriva un sms dal telefonino della figlia, «Non c’è campo a Yosemite». Un messaggio che fa discutere: inviato in automatico dal gestore telefonico o composto da Brian, che era ancora con lei, per depistare le indagini? Il 1 settembre Brian rientra a casa dei suoi genitori a North Port in Florida, a bordo del furgoncino. Da solo.
Nei giorni seguenti la polizia lo contatta per interrogarlo in quanto «persona di interesse» per il caso della ragazza scomparsa, ormai diventato pubblico; lui si avvale del diritto di non rispondere. Il 17 settembre sono i genitori di lui, da cui si era rifugiato in quei giorni, a denunciarne la scomparsa. Gli agenti dell’Fbi, ieri, hanno perquisito l’abitazione del giovane mentre hanno sospeso le sue ricerche nel parco naturale in Florida, vicino a casa, nella contea di Sarasota.