Corriere della Sera

Erika, la miss attivista e le minacce omofobe «Ho fatto 70 denunce Ma spariscono tutti»

Il concorso e gli insulti: «Sono solo codardi»

- di Giusi Fasano

Come sta? «Bene, dai. Adesso va un po’ meglio. Ci diamo del tu?»

Certo. Un po’ meglio rispetto a quando?

«Rispetto alle prime ore. Quando arriva l’ondata è sempre difficile, ti agiti e ci rimani male anche se sei abituata».

Abituata a...

«A insulti di ogni genere, ogni giorno, a messaggi che hanno più parolacce che spazi, a cattiverie, a minacce di morte. Cose tipo: se vi becco per strada vi ammazzo, prego per farvi morire... Stavolta però non me lo aspettavo».

Perché no?

«Perché in questo momento non sto facendo la lesbica attivista. Sto facendo una cosa per me, sono qui da sola e sto vivendo una gioia per essere arrivata alla finale di Miss Mondo Italia, non sto scrivendo un post sul ddl Zan. Non giustifich­erei gli haters nemmeno per il ddl Zan ma tirare in ballo l’orientamen­to sessuale per un concorso di bellezza... Sono più dispiaciut­a che arrabbiata».

Ti rovinano la festa?

«Ci provano ma non ci riuscirann­o. Però che fatica avere a che fare di continuo con gente frustrata che usa i social per sfogarsi...».

Stiamo parlando con Erika Mattina, 24 anni, fidanzata da quasi cinque con Martina Tammaro, 26. Tutte e due attiviste lgbt e antiomofob­ia, via Facebook ma soprattutt­o via In stagram,d ove gestiscono un profilo da120m ila followerch esi chiamale perle degli omofo bi.

Cos’è successo in questi ultimi due giorni?

«Che i soliti leoni da tastiera se la sono presa con me perché sono fra le 25 finaliste di Miss Mondo. A parte gli insulti l’accusa è: sei passata perché lesbica. Fortuna che Martina, lontano, sta gestendo tutto in modo impeccabil­e per non farmelo pesare».

Lo staff del concorso si è detto «basito» da questi attacchi «da voltastoma­co».

«Mi sono tutti molto vicini e qui (a Gallipoli per la finale del 26, ndr) nessuno è interessat­o alla mia omosessual­ità».

Davvero gli odiatori sono così presenti nella vita tua e di Martina?

«Mi piacerebbe dire che non è così ma non posso. Ci tartassano da mattina a sera».

Denunce?

«Non so più quante volte siamo andate dalla polizia. Abbiamo denunciato una settantina di profili, e sono solo i post più gravi e minacciosi».

E quindi sono arrivati ai responsabi­li.

«Alcuni sono profili fake, altri non sono rintraccia­bili, altri ancora spargono odio e poi vengono eliminati. Sono risaliti solo a due identità.

Due uomini, un adulto e un ragazzo. L’adulto aveva incitato al bullismo contro di noi da un profilo con nome e cognome vero. Non lo abbiamo mai visto ma durante la causa civile (vinta) lui ha consegnato al nostro avvocato un foglio con scritte le scuse per quello che aveva detto».

Scuse accettate?

«Beh, diciamo che le scuse sono già qualcosa, un piccolo traguardo. Il foglietto lo abbiamo incornicia­to».

E invece il ragazzo?

«È ancora tutto in corso».

Vi è capitato di incontrare fisicament­e qualcuno che vi aveva insultato via social?

«No, perché sono codardi alla fine. Fanno i leoni da tastiera finché restano anonimi e protetti dietro uno schermo. Però ci sono capitate situazioni in cui qualcuno se l’è presa con noi per un abbraccio o un bacio. Anche lì: insulti, risatine, una volta un papà ha coperto gli occhi di un bambino perché avevo dato un bacio “a stampo” a Martina».

Se avessi davanti una delle persone che vi ha scritto cattiverie che gli diresti?

«Dipendereb­be da quel che ha scritto. Se fosse solo un commento cattivo proverei a ragionare e a capire perché prendersi la briga di venire sul mio profilo a insultarmi. Davanti a minacce di morte sarei meno diplomatic­a».

I vostri genitori saranno preoccupat­i.

«Molto. Mia madre mi dice che spesso non riesce a dormire, soprattutt­o se legge minacce di morte, appunto».

Il coming out?

«Dopo sei mesi che stavo con Martina. Non è stato facile. Ho perso molti amici, giovani ma pieni di pregiudizi. Confido nelle nuove generazion­i. Anche in famiglia non è stato facile. I genitori di Martina l’hanno presa bene, i miei hanno fatto più fatica, ma alla fine oggi amano Martina. Le cose possono cambiare. A chi crede di non farcela dico: abbiate fiducia».

Da grande vuoi fare...

«Mamma spesso non riesce a dormire, specie quando legge messaggi di morte»

«Mi piacerebbe entrare in polizia».

 ??  ?? Piemontese Erika Mattina, 24 anni di Arona (Novara) è attivista della comunità lgbt Il suo profilo Instagram ha 120 mila follower
Piemontese Erika Mattina, 24 anni di Arona (Novara) è attivista della comunità lgbt Il suo profilo Instagram ha 120 mila follower

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy