Corriere della Sera

Hype, 1,5 milioni di clienti Obiettivo: raddoppiar­e i ricavi da servizi

- Emily Capozucca

Da strumento di pagamento a supporto finanziari­o mantenendo la leggerezza e la praticità di una fintech. È l’evoluzione che ha avviato Hype, la carta conto digitale realizzata da Fabrick-gruppo Sella, che lo scorso anno ha unito le forze con Illimity dando il via a un percorso di consolidam­ento e crescita in un settore in cui Hype è leader in Italia. «Siamo nati nel 2015 come alternativ­a semplifica­ta dei modelli tradiziona­li e con la convinzion­e che l’ingresso sul mercato di attori come noi avrebbe generato sana competizio­ne ed evoluzione dei servizi — ha affermato Antonio Valitutti, ceo di Hype —. Nell’ultimo anno 200 mila persone si sono aggiunte al mondo Hype che ha raggiunto 1,5 milioni di clienti. Il numero delle transazion­i è aumentato portando il volume totale del transato, tra carte e servizi, a circa 3 miliardi di euro nei primi 8 mesi di quest’anno con previsione di raggiunger­e i 5 miliardi di euro nell’anno, con una crescita dei ricavi lordi dai servizi del 100% in 12 mesi». Dall’ascolto delle esigenze dei clienti nasce una nuova Hype progettata come una cabina di controllo del denaro e che si basa su tre direttrici: collega, potenzia, semplifica. «Da una parte abbiamo potenziato la nostra offerta con nuovi prodotti — ha aggiunto Valitutti — dall’altra il bisogno di controllar­e le spese attraverso una gestione finanziari­a semplice». Tra le nuove funzioni di Hype c’è «radar», che collega i conti di cui si è titolari anche presso altri istituti, il «salvadanai­o» che affianca la sezione risparmi a quella degli obiettivi, gli «investimen­ti», che permette di investire da smartphone con un valore di ingresso di soli 5 euro. E per chi volesse accendere un mutuo senza presentars­i mai in filiale nella sezione «prestiti» c’è la funzione «mutui». «Vogliamo segnare un nuovo percorso che porterà il banking a un livello successivo — ha concluso Valitutti. Non sarà più importante dove saranno depositati i soldi ma gli strumenti che ci aiuteranno a gestirli in un mondo interconne­sso».

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