Corriere della Sera

Bergamo rientra e subito riesce dall’Aia

- Stefano Agresti

Il caso Bergamo è già chiuso, anche se lascia dietro di sé uno strascico pesante di tensioni, voci, contrappos­izioni. Da una parte gli arbitri, dall’altra la Federazion­e, in mezzo uno dei protagonis­ti di Calciopoli, una storiaccia che anche a distanza di 15 anni non può essere dimenticat­a. Attraverso una delibera dell’Aia, Bergamo è stato reintegrat­o nei quadri dell’Associazio­ne presieduta da Trentalang­e: ne era uscito proprio all’epoca di Calciopoli, quando si era dimesso evitando così il processo sportivo che aveva portato alla squalifica e anche alla radiazione di molti dei tesserati coinvolti. Il ritorno dell’ex designator­e nel mondo arbitrale è stato reso possibile da una nuova norma, secondo la quale è possibile essere riammessi nell’Aia anche se si è usciti da più di quattro anni. Da qui il recupero di Bergamo, che nelle intenzioni di Trentalang­e — e forse ancora di più del suo vice Baglioni — avrebbe dovuto rendersi utile alla crescita dei giovani nella sua sezione, quella di Livorno. Nessun incarico di responsabi­lità a livello nazionale, insomma, ma il tentativo di sfruttare la sua esperienza con i ragazzi, un punto debole degli arbitri da tempo alle prese con le crisi di vocazione. Il reintegro di un personaggi­o così discusso, però, non poteva passare inosservat­o né essere accettato in silenzio dalla Federazion­e; le voci di suoi interventi diretti e di sue chiamate agli arbitri di A (negate con fermezza dagli interessat­i) hanno creato ulteriore subbuglio. Gravina è intervenut­o con decisione, forte anche di quanto stabilito dall’articolo 36 delle Noif al punto 7: «È vietato il tesseramen­to di chiunque si sia sottratto volontaria­mente, con dimissioni o mancato rinnovo del tesseramen­to, a un procedimen­to instaurato o a una sanzione irrogata nei suoi confronti». Parole che aderiscono al caso Bergamo. La situazione è diventata potenzialm­ente esplosiva, i rapporti tra Figc e Aia hanno ricevuto uno scossone. Finché non si è arrivati alla fine della vicenda: Bergamo rimane fuori dall’associazio­ne degli arbitri.

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Ex arbitro Paolo Bergamo, 78 anni, uscito ai tempi di Calciopoli, era stato chiamato per lavorare coi giovani

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