Corriere della Sera

La giurata tace sul libro del partner (e stronca la rivale)

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Stefano Montefiori

Due autori scrivono, per caso più o meno nello stesso momento, storie famigliari a cavallo tra le guerre mondiali. I due romanzi vengono entrambi selezionat­i tra i sedici candidati al Prix Goncourt. Uno dei due scrittori è il compagno di una giurata, che tace sul libro dell’amato ma su Le

Monde stronca l’altro con grande violenza. Normale? Non molto, e infatti in questi giorni il mondo delle lettere di Saint-Germain-des-Prés è scosso dal conflitto di interessi che coinvolge Camille Laurens e il premio letterario tra i più prestigios­i al mondo.

Laurens è scrittrice, critica letteraria e compagna del filosofo e saggista François Noudelmann. Il romanzo di Noudelmann, intitolato Les enfants de Cadillac, racconta le vicende del padre e del nonno attraverso i due conflitti mondiali. Al momento di scegliere i primi 16 selezionat­i per il Goncourt, la presenza di Laurens in giuria non ha imbarazzat­o i colleghi più di tanto. «Sì, Laurens e Noudelmann stanno insieme, ma abbiamo pensato che questa non fosse una buona ragione per penalizzar­e un buon libro», ha detto a France Inter Didier Decoin, presidente dell’Académie Goncourt. In un mondo editoriale circoscrit­to a Parigi, anzi a Saint-Germain-desPrés, dove tutti conoscono tutti, meglio non essere troppo rigidi sulle frequentaz­ioni.

Il problema sorge però quando la stessa Camille Laurens stronca, anzi massacra il libro concorrent­e, La carte

postale scritto da Anne Berest. Il romanzo di Berest parte da una cartolina, ricevuta nella sua cassetta delle lettere, che porta i nomi di Ephraim, Emma, Noémie e Jacques, quattro parenti morti ad Auschwitz nel 1942. L’autrice racconta le ricerche per venire a capo del mistero, solo che a giudizio di Camille Laurens finisce

Decoin: «La relazione non pareva una buona ragione per penalizzar­e un buon libro»

per scrivere una specie di manuale, «La Shoah per negati». Anne Berest viene accusata di essere una «esperta di chic parigino» (è un’amica della maison Chanel), e di avere scritto un libro «senza ombra né spessore, al contrario della Storia che vorrebbe onorare».

La prassi vuole che i giurati del Goncourt si astengano dal commentare libri già selezionat­i. Laurens ha rotto questa abitudine scrivendo su Le

Monde la critica di un romanzo scelto dai colleghi giurati, e in più gli ha riservato una violenza inusuale. A questo punto, il conflitto di interesse si fa più imbarazzan­te, e infatti il presidente dell’Académie Goncourt Didier Decoin assicura che chiederà spiegazion­i a Laurens.

I giurati del Goncourt sono gli stessi del Renaudot, e negli ultimi anni i due premi erano stati toccati da altri casi poco piacevoli. Dal premio Renaudot per la saggistica attribuito a Gabriel Matzneff, sostenitor­e della pedofilia nei suoi scritti, alla scoperta dell’antisemiti­smo giovanile di Yann Moix, che si è dimesso dalla giuria. Nell’edizione 2020 il Goncourt aveva ottenuto però di nuovo un grande successo premiando L’anomalia (edito in Italia dalla Nave di Teseo) di Hervé Le Tellier, che solo in Francia ha superato il milione di copie vendute.

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Compagna Camille Laurens, scrittrice francese e giurata del Prix Goncourt

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