La giurata tace sul libro del partner (e stronca la rivale)
Due autori scrivono, per caso più o meno nello stesso momento, storie famigliari a cavallo tra le guerre mondiali. I due romanzi vengono entrambi selezionati tra i sedici candidati al Prix Goncourt. Uno dei due scrittori è il compagno di una giurata, che tace sul libro dell’amato ma su Le
Monde stronca l’altro con grande violenza. Normale? Non molto, e infatti in questi giorni il mondo delle lettere di Saint-Germain-des-Prés è scosso dal conflitto di interessi che coinvolge Camille Laurens e il premio letterario tra i più prestigiosi al mondo.
Laurens è scrittrice, critica letteraria e compagna del filosofo e saggista François Noudelmann. Il romanzo di Noudelmann, intitolato Les enfants de Cadillac, racconta le vicende del padre e del nonno attraverso i due conflitti mondiali. Al momento di scegliere i primi 16 selezionati per il Goncourt, la presenza di Laurens in giuria non ha imbarazzato i colleghi più di tanto. «Sì, Laurens e Noudelmann stanno insieme, ma abbiamo pensato che questa non fosse una buona ragione per penalizzare un buon libro», ha detto a France Inter Didier Decoin, presidente dell’Académie Goncourt. In un mondo editoriale circoscritto a Parigi, anzi a Saint-Germain-desPrés, dove tutti conoscono tutti, meglio non essere troppo rigidi sulle frequentazioni.
Il problema sorge però quando la stessa Camille Laurens stronca, anzi massacra il libro concorrente, La carte
postale scritto da Anne Berest. Il romanzo di Berest parte da una cartolina, ricevuta nella sua cassetta delle lettere, che porta i nomi di Ephraim, Emma, Noémie e Jacques, quattro parenti morti ad Auschwitz nel 1942. L’autrice racconta le ricerche per venire a capo del mistero, solo che a giudizio di Camille Laurens finisce
Decoin: «La relazione non pareva una buona ragione per penalizzare un buon libro»
per scrivere una specie di manuale, «La Shoah per negati». Anne Berest viene accusata di essere una «esperta di chic parigino» (è un’amica della maison Chanel), e di avere scritto un libro «senza ombra né spessore, al contrario della Storia che vorrebbe onorare».
La prassi vuole che i giurati del Goncourt si astengano dal commentare libri già selezionati. Laurens ha rotto questa abitudine scrivendo su Le
Monde la critica di un romanzo scelto dai colleghi giurati, e in più gli ha riservato una violenza inusuale. A questo punto, il conflitto di interesse si fa più imbarazzante, e infatti il presidente dell’Académie Goncourt Didier Decoin assicura che chiederà spiegazioni a Laurens.
I giurati del Goncourt sono gli stessi del Renaudot, e negli ultimi anni i due premi erano stati toccati da altri casi poco piacevoli. Dal premio Renaudot per la saggistica attribuito a Gabriel Matzneff, sostenitore della pedofilia nei suoi scritti, alla scoperta dell’antisemitismo giovanile di Yann Moix, che si è dimesso dalla giuria. Nell’edizione 2020 il Goncourt aveva ottenuto però di nuovo un grande successo premiando L’anomalia (edito in Italia dalla Nave di Teseo) di Hervé Le Tellier, che solo in Francia ha superato il milione di copie vendute.