Eleganti & ribelli «Felice del mio primo applauso»
Kim Jones (Fendi) e l’euforia per le passerelle che, dopo quattro stagioni, tornano dal vivo
Finalmente fisicamente. La Settimana della moda di Milano riparte da dove aveva lasciato due anni fa, in quel maledetto febbraio 2020 dopo il quale tutto è stato diverso. Da una parte. Dall’altra mai come oggi, dopo quattro stagioni in digitale (tra donna e uomo), la voglia di accendere le luci, alzare la musica, riaprire i backstage e il resto sono stati così forti ed entusiasmanti. «Sì, sono felice. Sono felice di vedere le persone alla sfilata», si libera Kim Jones, il direttore creativo di Fendi che mai aveva provato l’ebrezza di sentire un applauso. Schivo e riservato quest’inglese difficilmente si lascia andare ai sentimentalismi. Ma fra uno schermo freddo e un sala calda come restare impassibili? E poi c’è questa donna che lui sogna e disegna, immaginandola arrivare da posti (e passati) diversi ma con una gran voglia di vivere e divertirsi.
«Mi sono ispirato alle figure di Antonio Lopez, che era un amico di Karl (Lagerfeld
ndr) e che disegnò anche un logo. Quindi lo Studio 54 e gli
Anni Settanta: Patty Cleveland, Jerry Hall, Bianca Jagger». Altere ma rock. Eleganti ma ribelli. «Donne che si lasciano andare», ambisce Kim Jones. Libere: sia che scelgano un paio di pantaloni maschili a vita alta e una giacca sartoriale sulla pelle nuda, sia che entrino al club in caftani color crema, short di montone, trench ampi o plissé soleil luccicanti. Sempre accessoriate di tacco e borse iconiche, naturalmente, ma riviste in chiave Lopez. Non è proprio più una ragazza, però. O forse non ha più voglia di esserlo e sarebbe un suo diritto. Ma un pizzico di spensieratezza ancora le ci vorrebbe.
Che è un po’ anche il problema della visione femminile di Del Core, al suo secondo show della vita. In ballo, sulla stessa passerella, la collezione alta moda e prêt-à-porter: il gioco è bello, ma la differenza poca. Sia che indossi un pezzo in serie sia che sfili un capo da centinaia di ore di ricamo, la ragazza ha troppe ruches e volant e paillettes e plissé. Bello il sogno di una foresta tropicale e di un grattacielo sdraiato sul quale camminare. Ma un po’ di pop culture avrebbe sdrammatizzato assai. Underground di cui certo non langue «il» Cavalli di Fausto Puglisi. Che è una botta di energia e vitalità da ripresa post pandemia; perché c’è tutto quello che ci deve essere: la storia, l’anima, il glam, il rock, il pop, il denim, il sexy ed eccetera eccetera. Il fuoco dentro, già. «Non voglio donne che indossino abiti per piacere a uomini o amiche. Significherebbe che non sono donne libere». Il fatto è che la «tipa» in Cavalli è un gran bel mix&match: entusiasmo contagioso. Che sia in sottoveste stampa tigre, in mini e volant e cuissard, in gonnellone di taffettà e top, in leggings jacquard e canotta: si piace e piace. Vincente come la normalità sofisticata e casual di N°21 di Alessandro Dell’Acqua che si basa sul principio di cadere nelle tentazione di fare ciò che non si dovrebbe. Bello no? Come per esempio «costruire» un top di marabù attorno a una corda da trekking o indossare un paio di pantofole all’uncinetto con una micro gonna di frange di paillette o una stola di piume con la felpa crop top. Leggerezza e concretezza per Alberta Ferretti si ritrovano nella certezza, innanzitutto su quello che sai fare e dire. Non è tempo di azzardi e discese ardite: chiffon e sottovesti, lavorazioni e movimenti, nodi e intrecci per abiti nuvola che sono il segno. Sperimenta nella materia Gabriele Colangelo per Giada, esploratore questa volta di una natura in connessione con la moda. O viceversa. I colori di certe spiagge e di certe albe. Le texture di un mare leggermente increspato. Gli jacquard che ricordano orizzonti lontani. Antonio Marras racconta di una ferita, quella di un pezzo di Sardegna andata a fuoco, nel Montiferru. È lì che lo stilista gira il suo video, tra la fuliggine di un bosco che ora è di scheletri neri: una processione in camperos e anfibi sale e riporta la vita lassù: pizzi e ricami, animalier e rose rosse, gonnellone e lingerie. Ed è un incanto.