LIBERTÀ LIMITATA DAL VIRUS NON DA VACCINO E GREEN PASS
Caro Aldo, una dirigente scolastica comunica che un minuto dopo la scadenza del green pass se le insegnanti saranno in servizio verranno sospese; un professore universitario conclude la presentazione del corso sottolineando un trattamento diverso per gli alunni in presenza rispetto a quelli che seguiranno le lezioni da casa; il Governo precisa che le aziende con meno di 15 dipendenti potranno sostituire i lavoratori sospesi; i medici aziendali non controlleranno i green pass perché non è una misura di sicurezza sul lavoro. Piccoli esempi che stimolano qualche domanda: siamo proprio sicuri che sia una patente di libertà?
SCaro Massimo, ono costretto a tagliare la sua interessante lettera per poterle rispondere. Lei in sostanza vede dietro le nuove norme per l’estensione del green pass una forzatura che mette in pericolo la libertà di non vaccinarsi. E in effetti il green pass è un modo per indurre i recalcitranti a vaccinarsi senza obbligarli per legge. Resta un dato: la vera restrizione della libertà non è stata introdotta dal vaccino, ma dal virus. Quando non avevamo il vaccino, siamo stati costretti a chiudere le scuole, i locali pubblici, quasi tutti i luoghi di lavoro. Venivamo fermati dalla polizia se uscivamo di casa a piedi (tranne i più accorti vestiti da runner o canemuniti). Ora che abbiamo il vaccino non siamo ancora fuori dalla pandemia ma abbiamo riaperto le scuole e i locali, e abbiamo la ragionevole speranza di passare un inverno a guardia alta ma senza dover richiudere tutto.
Fin qui le osservazioni razionali. Ma dietro gli oppositori del green pass — che sono poi gli stessi che si oppongono al vaccino — non c’è la razionalità. C’è l’idea che il mondo sia governato da forze invisibili, e che la pandemia sia un gigantesco Piano per imporre il controllo globale su ogni individuo. Persone che da anni regalano i propri dati ai giganti della Rete, che sanno tutto di loro e proprio sui loro dati accumulano giganteschi profitti esentasse, appaiono sinceramente convinte che la più grave crisi sanitaria ed economica degli ultimi settant’anni sia stata artificialmente provocata e biecamente sfruttata. E contro l’idea complottista non c’è difesa. Chi la avversa non è uno che la pensa diversamente da te; è un idiota o un corrotto, uno sprovveduto o un servo del sistema. Ci sono novax di destra e di sinistra, persone che a giudicare dagli insulti che ricevo non sanno l’italiano e professori universitari plurilaureati; di sicuro in piazza sono pochi ma sul web sono molto forti, anche se non si rendono conto di essere i migliori alleati del virus.