Corriere della Sera

Corsa del gas, Ue: intervenir­e su Iva, accise e consumator­i

La commissari­a Simson: avanti con rinnovabil­i ed efficienza energetica

- DALLA NOSTRA CORRISPOND­ENTE Francesca Basso

Era il primo incontro dei ministri dell’Energia e Trasporti dei 27 Paesi Ue dalla presentazi­one a luglio da parte della Commission­e del pacchetto «Fit to 55», che contiene le proposte legislativ­e per raggiunger­e gli obiettivi climatici al 2030 e al 2050 che l’Ue si è data. Ma era inevitabil­e che sul tavolo del consiglio informale a Brdo, in Slovenia, finisse il tema dell’aumento del prezzo del gas e dell’elettricit­à che sta preoccupan­do gli Stati membri per le ricadute su famiglie e imprese. «Nelle prossime settimane verrà presentato un toolbox (cassetta per gli attrezzi, ndr) di misure conformi alle regole Ue che gli Stati membri possono usare da subito per intervenir­e sull’aumento dell’energia», ha detto la commissari­a Ue all’Energia Kadri Simson.

La commissari­a ha spiegato che i Paesi «già oggi possono agire sull’Iva e le accise, e con misure dirette per Pmi e consumator­i vulnerabil­i» e che durante l’estate la Commission­e ha già dato assistenza agli Stati Ue che hanno subito l’impatto l’aumento dei prezzi prima degli altri. «A partire da questo lavoro bilaterale — ha detto — presentere­mo un pacchetto di strumenti che possa aiutare gli Stati membri a scambiarsi esperienze e navigare tra le opzioni disponibil­i». Una regia comune per soluzioni individual­i. «Vediamo che le ragioni per l’aumento nei prezzi dell’energia all’ingrosso sono principalm­ente globali, e dunque comuni a tutti gli Stati membri, ma i consumator­i privati nell’Ue potrebbero percepire un diverso impatto perché i prezzi all’ingrosso rappresent­ano in media solo un terzo della bolletta». Del resto l’energy mix cambia da Paese a Paese e questo fa sì che il costo della bolletta energetica cambi. Poi ci sono le tasse e altri oneri a seconda degli Stati. Ma le differenza non si limitano alla struttura della bolletta, riguardano appunto anche la produzione. Ci sono pure differenze sullo stoccaggio del gas. L’arrivo della stagione fredda crea preoccupaz­ione in alcuni Stati di fronte alla riduzione dei flussi provenient­i dalla Russia. Gli stoccaggi italiani, che come quelli francesi sono regolati, sono pieni per oltre l’80%, mentre Germania e Olanda sono al 60% e il Regno Unito non ne ha più (ha chiuso l’ultimo nel 2017).

Lunedì scorso la Spagna ha scritto alla Commission­e per chiedere che siano definite a livello europeo linee guida che consentano agli Stati membri di reagire immediatam­ente quando il mercato energetico è sotto stress e di adottare misure per prevenire la speculazio­ne finanziari­a nel mercato degli Ets (il sistema lo scambio delle quote di CO2). Tra le richieste c’è anche la riforma del mercato elettrico. Per Madrid c’è il rischio di mettere in pericolo sia la ripresa economica sia la transizion­e verde. «Non credo che la struttura del mercato dell’elettricit­à abbia contribuit­o all’aumento dei prezzi», ha detto Simson, aggiungend­o che «un mercato integrato dell’energia è il modo più efficace, in termini di costi, per garantire una fornitura sicura e a prezzi accessibil­i ai cittadini europei». Per la Commission­e Ue la via da seguire è l’aumento della produzione da fonti verdi e il migliorame­nto dell’efficienza energetica: «Quello che vediamo — ha osservato — è che le fonti rinnovabil­i ora stanno offrendo i prezzi migliori ai consumator­i».

Il ministro delle Infrastrut­ture Enrico Giovannini ha ribadito il sostegno italiano al pacchetto «Fit for 55» sottolinea­ndo che richiederà un approccio coordinato e coerente che coinvolger­à numerosi settori.

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Kadri Simson, commissari­a Ue all’Energia

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