I rossoneri condividono la vetta con l’Inter in attesa del match di oggi del Napoli Il Milan tiene il passo
Fatica col Venezia, ma riesce a domarlo Diaz e Hernandez risolvono ogni problema
Tocca a Brahim Diaz, il più piccolo e il più talentuoso della compagnia, tirare il Milan fuori dai guai. Il terzo gol stagionale dello spagnolo, quando su San Siro si stavano allungando le ombre di un deludente pareggio, consente ai rossoneri di acciuffare una vittoria che, in attesa del Napoli, vale il primo posto a braccetto con l’Inter.
Ma a meritarsi la vetrina, in questa notte complicata e alla fine dolcissima per i milanisti, è soprattutto Theo Hernandez, che ultimamente sembrava aver perso lo smalto dei tempi migliori. Il francese, entrato nell’ultima mezz’ora insieme ad altri due titolari rimasti all’inizio a riposo, Saelemaekers e Tomori, innesca il turbo e imprime la svolta dando una bella risposta al suo allenatore. Theo serve prima l’assist a Diaz e poi cancella i patemi con un formidabile diagonale che non dà scampo a Maenpaa. Il muro del Venezia cede di schianto.
Non è una serata facile per il Diavolo. Il Milan dei riservisti, tra emergenza e turnover, con soli quattro titolari in campo all’inizio, stenta a trovare un equilibrio, alternando accelerazioni improvvise a lunghi momenti di pausa in cui sembra regnare l’improvvisazione. Il gol che sblocca il risultato è anche il primo tiro nello specchio della porta. Pioli stavolta si prende qualche rischio di troppo. Con una squadra già martoriata dagli infortuni, si concede il lusso di lasciare quattro titolari in panchina. Però è bravo
Pioli
La squadra mi è piaciuta anche nel primo tempo, prestazione positiva
a correggere la rotta in tempo. L’anno scorso una partita così non l’avrebbe vinta. I pareggi casalinghi con Verona, Parma, Udinese, Samp e Cagliari hanno lasciato il segno sulla classifica. Con il Venezia sembrava la stessa storia. E invece bisogna solo aspettare il momento giusto.
La squadra di Zanetti si difende con ordine sin che il Milan non cambia ritmo. I rossoneri nel primo tempo cercano l’ampiezza, ma non riescono mai a cambiare passo, attaccando stancamente, senza creare grossi pericoli e avvertendo la mancanza di un vero centravanti. Ibra e Giroud sono in tribuna e Rebic
Hernandez
Il nostro obiettivo? Lo scudetto, siamo il Milan e giochiamo per vincere il titolo
spreca di testa l’angolo lungo di Tonali, l’occasione migliore del primo tempo. Così, qualche istante prima dell’intervallo, il gol sull’altro fronte lo sfiora Peretz che, a un metro dalla porta di Maignan, spizza male il pallone della beffa.
Nel secondo tempo il Milan tenta di forzare i tempi, mancano però precisione e lucidità. Pioli, dopo un’ora, è costretto a pescare dalla panchina. Fallito il turnover, sfonda con i titolari. E nasce un’altra partita. Zanetti deve fare una riflessione: 8 dei 10 gol subìti dalla sua squadra sino adesso sono arrivati nell’ultima mezz’ora.
Intanto San Siro canta e Milano comanda. Ma bisogna fare i conti con Spalletti che all’Inter c’è stato e che il Milan ha cercato di prendere prima di ingaggiare Pioli.