«A 9 anni ero già in scena e papà mi diede 100 euro Ma volevo fare il calciatore»
L’attore: «Il mio trisavolo? Un genio, so tutti gli aneddoti»
«Quel giorno il mio trisavolo, Eduardo Scarpetta, era in carrozza a passeggio. A un certo punto ordina al suo cocchiere, mi pare si chiamasse Pasquale, di fermarsi, perché doveva fare una pipì urgente. Il cocchiere esegue l’ordine, Eduardo scende, si volta verso il muro per dar seguito alla sua necessità impellente, ma arriva un carabiniere che, rivolgendosi a lui con grande rispetto, gli dice: “don Eduardo, purtroppo debbo farle una contravvenzione”. Scarpetta risponde seccato: vabbè, quant’è la multa? Il militare dice la cifra, ma Scarpetta tira fuori una banconota intera che era esattamente il doppio dell’ammenda richiesta. Siccome però il carabiniere non aveva il resto, Scarpetta taglia corto e ordina al cocchiere: Pasca’, scendi e piscia pure tu così paghiamo la multa intera».
Il ventottenne Eduardo Scarpetta junior ricorda divertito aneddoti della sua famiglia: «Me li ha raccontati mia zia, Maria Vittoria Scarpetta, sorella di mio padre, che essendo molto in là con l’età, ha avuto modo di conoscere alcuni dei miei avi, raccoglierne le testimonianze. E mi ricordo un’altra storiella».
Ce la racconti...
«Sempre Eduardo, il capostipite, consegna alla sua cameriera un bigliettino ripiegato e la spedisce in farmacia. La donna pensa che vi sia scritto un farmaco da acquistare, quindi lo presenta al farmacista, che però la manda in un’altra farmacia... la cameriera si reca in un’altra farmacia, presenta il bigliettino, ma riceve la stessa risposta... Di farmacie ne gira tre o quattro, finché il farmacista di turno le fa finalmente vedere cosa c’era scritto nel bigliettino...».