Corriere della Sera

LIBRERIE A RISCHIO PER LA PIGRIZIA DI LETTORI-BRADIPI

- di Massimo Sideri

Può il costo dei libri salvare le librerie dall’erosione del commercio elettronic­o? La Francia di Macron pensa di sì. Ma la riflession­e vale per tutti. Una proposta di legge dell’Assemblea nazionale sta valutando di impedire ad Amazon e agli altri operatori di regalare, in sostanza, la spedizione. Il costo per loro — si stima — è pari a un centesimo. Di fatto questo rende più convenient­e comprare i libri (di carta) dalla piattaform­a piuttosto che in libreria. La Francia, sempre molto colbertist­a, pensa così di riportare i lettori a uscire di casa. Vedremo se funzionerà. Ma nel frattempo vale la pena mettere a nudo la nostra incoerenza. Ci siamo appena svegliati da un incubo chiamato Covid-19 in cui tutti noi abbiamo preservato e difeso le nostre aspettativ­e culturali, sociali e profession­ali grazie alla tecnologia e al commercio elettronic­o. Siamo sempre più pigri come dei bradipi di fronte a un clic sullo smartphone: vogliamo tutto e subito. Possibilme­nte a meno e senza fatica. È il liberismo economico, potremmo pensare. Ma ricordiamo cosa c’è dietro un cartellino del prezzo? «L’origine delle specie» di Charles Darwin, nel 1859, fu stampato in sole 1.250 copie e venduto a 15 scellini, una cifra che ne faceva un oggetto per pochissimi. Se si risale il fiume della storia del libro, da Gutenberg ad Aldo Manuzio in poi, si scopre facilmente, come ricordava l’economista Carlo Maria Cipolla, che la cultura nei secoli è sempre stata carissima. Un libro nel Seicento poteva sfamare un’intera famiglia per anni. Solo oggi chiunque può accedere a qualunque testo, per quanto importante sia. Dunque che valore diamo ai libri? Abbastanza per combattere la pigrizia, uscire di casa ed entrare di nuovo in una libreria senza il supporto di una legge? Magari di fronte alla ricchezza di offerta sugli scaffali riscoprire­mmo anche che la nostra mente funziona meglio di qualunque algoritmo che, alla fine, ci propone libri sempre un po’ tutti uguali.

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