Un volume ancora attualissimo. Oltre la cronaca
Dieci anni fa, il 5 ottobre 2011, moriva a 56 anni Steve Jobs. In questa occasione il «Corriere della Sera» manda in edicola, in collaborazione con Mondadori, la celebre biografia del co-fondatore della Apple (nato il 24 febbraio 1955 a San Francisco), firmata da Walter Isaacson, già caporedattore di «Time», amministratore delegato e presidente della Cnn. Il volume Steve Jobs — tradotto da Paolo Canton, Laura Serra e Luca Vanni, con una nuova prefazione di Massimo Sideri, di cui pubblichiamo un estratto in questa pagina — esce domani e resta in edicola per un mese al prezzo di 12,90, in aggiunta al costo del quotidiano.
Attraverso più di quaranta colloqui con Steve Jobs, realizzati nel corso di due anni, e più di cento interviste a famigliari, amici, rivali e colleghi, Isaacson offre un ritratto a tutto tondo. Il risultato «è un libro sulla vita segnata da alti e bassi e sulla personalità tormentosamente carismatica di un imprenditore creativo, la cui passione per la perfezione e il cui carisma feroce hanno rivoluzionato sei settori di attività: personal computer, cinema di animazione, musica, telefonia, tablet Pc e editoria elettronica», scrive Isaacson nell’introduzione al libro, uscito per la prima volta nel 2011. Nonostante abbia collaborato in prima persona alla stesura della biografia, Jobs non ha imposto alcun vincolo al testo né ha preteso di leggerlo prima della pubblicazione. «Jobs non è stato né un capo né un uomo modello; non è stato la persona ideale da emulare — continua Isaacson —. [...] La sua storia ha quindi un valore sia istruttivo sia ammonitorio, è gravida di lezioni sull’innovazione, il carattere, la leadership e i principi». (ma. b.)