Corriere della Sera

Sonny più duro del pavé

Colbrelli vince una Roubaix epica Dalla fabbrica al trionfo nel fango «Capolavoro in un anno magico»

- Marco Bonarrigo

C’è un uomo coperto di fango che singhiozza sul prato del velodromo André-Pétrieux di Roubaix. Se si potesse scrostare la maschera sul viso, se si riuscisse a leggere quel che resta del numero di gara sulla maglia, quell’uomo avrebbe un nome: Sonny Colbrelli da Brescia, anni 31, profession­e ciclista. Quando, bambino, Mathieu Van Der Poel — ora immobile a faccia in giù sul prato — disputava le sue prime corse con le telecamere già puntate addosso per via del nobile papà Adri (un Fiandre, una Liegi, due tappe al Tour) e del mitologico nonno Raymond Poulidor, l’adolescent­e Sonny, allergico alla scuola, filettava raccordi per tubi in ottone alla Unidelta di Vestone, a due passi da casa. Otto ore in catena di montaggio prima di salire in bici a fine turno, sperando di riuscire prima o poi a mollare la fabbrica e fare il ciclista.

Il sogno della classe operaia del ciclismo non è il paradiso, ma l’Inferno del Nord: quella Parigi-Roubaix che di solito si concede a pochi e nobili eletti e che ieri Sonny Colbrelli ha vinto dopo Coppi, Gimondi, Moser e Ballerini. Nella foto scattata sulla linea del traguardo, è sua la maschera di fango con le braccia alzate in primo piano mentre quella sfuocata e delusa sullo sfondo appartiene al divino Van Der Poel.

Nella più esaltante, combattuta, fangosa e fradicia Roubaix dei tempi moderni Colbrelli è stato il primo debuttante a trionfare dopo 66 anni (e dopo Jan Forestier) e il primo italiano a 22 anni dal successo di Andrea Tafi. Nei pronostici della vigilia, gli esperti del quotidiano L’Equipe non avevano sprecato nemmeno mezza delle cinque stelle disponibil­i per il campione europeo. «Li capisco — ride lui — perché non avevano, come me del resto, la minima idea di come me la sarei cavata sul pavé. Io sono partito sapendo che stavo bene, che questo è il mio anno magico (Campionati italiani ed europei, ndr) e che avrei trovato la mia adorata pioggia. Avevo un solo obiettivo: mettere la ruota dove la metteva Van Der Poel ma stando mezzo metro dietro per non tamponarlo».

Sonny (mamma era innamorata di Sonny Crockett, il poliziotto belloccio di «Miami Vice») ha fatto di più. In due occasioni ha agganciato un gruppetto di fuggitivi e, mentre dietro i favoriti (Van Aert, Stybar, Asgreen, Lampaert) rallentava­no sfiatati o si tuffavano a testa in giù nei fossi, lui procedeva con l’incedere di un veterano. Ogni volta che Van Der Poel attaccava sul pavé, Sonny andava implacabil­e a riacciuffa­rlo.

Davanti a tutti, un altro italiano stava cercando un’impresa impossibil­e e parallela: Gianni Moscon, il tormentato talento trentino della Ineos, è stato in fuga (in gruppo, gruppetto e alla fine da solo) per 210 km. Quando sembrava potercela fare, una foratura aggravata dalla lentezza del suo meccanico e un successivo scivolone, forse per le gomme troppo gonfie, hanno spezzato il sogno. Rimasti soli, Van Der Poel, Colbrelli e Vermeesch l’hanno saltato senza compliment­i. Finirà comunque quarto, applauditi­ssimo.

Dopo sei ore (e un minuto) di continue emozioni, i tre sono entrati nel velodromo di Roubaix per il giro e mezzo di pista che vale una carriera: l’imberbe Vermeesch ha lanciato lo sprint, Van Der Poel non aveva più gambe per seguirlo, Sonny si è ricordato di essere un velocista, l’ha affiancato all’uscita dell’ultima curva e freddato ai 50 metri, prima di lasciarsi andare a lacrime e gioia, scomposta e meritatiss­ima.

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 ?? (Italy Photo Press/Epa/Afp) ?? Sudore e fango Tagliato il traguardo, Sonny Colbrelli, 31 anni, è scoppiato in lacrime sul prato del velodromo di Roubaix (in alto). La pioggia ha reso anche più dura del consueto la corsa: i ciclisti ricoperti di fango erano quasi indistingu­ibili l’uno dall’altro. Un blocco di pavé è invece la coppa che viene consegnata al vincitore (nel tondo), in omaggio al caratteris­tico percorso di gara
(Italy Photo Press/Epa/Afp) Sudore e fango Tagliato il traguardo, Sonny Colbrelli, 31 anni, è scoppiato in lacrime sul prato del velodromo di Roubaix (in alto). La pioggia ha reso anche più dura del consueto la corsa: i ciclisti ricoperti di fango erano quasi indistingu­ibili l’uno dall’altro. Un blocco di pavé è invece la coppa che viene consegnata al vincitore (nel tondo), in omaggio al caratteris­tico percorso di gara
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 ?? (Afp) ?? Europei Gli azzurri vittoriosi a Wembley
(Afp) Europei Gli azzurri vittoriosi a Wembley
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(LaPresse) Volley Doppio trionfo agli Europei
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(Epa) Ciclismo Ganna si impone ai Mondiali
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(Ansa) Paralimpia­di Vio e il record di medaglie
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(Afp) Olimpiadi L’oro di Jacobs nei 100 metri

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