Capitan Pellegrini la «connessione» della Roma di Mou
Empoli battuto, giallorossi al quarto posto
Una serata ad alto contenuto giallorosso — la curva Sud che prima del fischio iniziale canta l’inno senza musica per restare nel regolamento della Lega Calcio e Pellegrini che dopo il contratto a vita segna l’1-0 che sblocca una gara fin lì complicata — riporta la Roma al 4° posto e santifica il record di Mourinho nelle partite casalinghe in serie A da quando esistono i 3 punti: 42 senza sconfitte tra Inter e Roma, 33 vittorie e 9 pareggi, Allegri con la Juve si è fermato a 41. Non abbastanza per evitare l’ira dello Special One. Una, esplicita, sul terreno verde ma pieno di sabbia: «Abbiamo giocato bene in quello che è il peggior campo della serie A». Una, tenuta segreta ma più dolorosa, per aver dovuto fare a meno di Pellegrini nel derby. La decisione sbagliata dell’arbitro Rapuano in
Roma-Udinese, quando ha espulso nel finale il capitano romanista, ha avuto un peso nella stracittadina quasi quanto i gol di Milinkovic, Pedro e Felipe Anderson. Con Pellegrini è una Roma, senza è un’altra. Sbagliare è umano, ma il peso degli errori resta.
La Roma ha faticato per una buona mezzora perché l’Empoli era stato ben messo in campo dall’ex Andreazzoli e perché Pinamonti era un motorino in costante movimento: ha messo alla frusta soprattutto Smalling, che non è più (o non è ancora) tornato quello della prima stagione. L’uscita per infortunio dell’attaccante ha ridotto quasi a zero la pericolosità dei toscani. La classifica a 9 punti resta comunque di lusso.
Il gol dell’1-0 è arrivato al 42’ da una bella verticalizzazione di Mkhitaryan per Pellegrini, che ha segnato il suo settimo gol (4 in campionato e 3 in Conference League) in dieci partite stagionali. Un rendimento da bomber che si affianca al lavoro che Pellegrini fa a tutto campo, sia in fase offensiva che difensiva. Come ha detto Mourinho a fine gara: «È la nostra connessione». Appena iniziata la ripresa è arrivato il raddoppio, che ha messo una pietra sulla partita. Abraham è stato bravo due volte. Prima ha recuperato palla su un pasticcio tra Viti e Henderson, poi ha scagliato un destro potentissimo sulla traversa (sesto legno colpito in stagione, serve visita al Divino Amore): Mkhitaryan, al posto giusto al momento giusto, ha dovuto solo appoggiare in rete.
Buona la partita di Zaniolo, che era stato pre-allertato dalla Nazionale dopo l’infortunio di Pessina ma non ha potuto rispondere alla convocazione perché anche lui acciaccato (fastidio al flessore destro). Peccato che Nicolò cada a volte in inutili «fuoritema»: il gestaccio nel derby contro i tifosi della Lazio, che lo avevano insultato per tutta la gara, un’ammonizione ieri per non essere uscito, alla sostituzione, dal lato del campo più vicino. Il regolamento è pignolo ma è il regolamento.
Dopo la pausa arriverà per la Roma una settimana chiarificatrice: trasferte a Torino con la Juve e in Norvegia con il Bodoe in Conference, poi la sfida all’Olimpico con il Napoli che viaggia come un treno. Mou, che con l’età ha guadagnato in umorismo, ha incrociato Spalletti nei collegamenti in tv: «Spallettone, non vorrai mica vincerle tutte...».