Il volo del Napoli non si ferma Fiorentina ribaltata, sono 7 su 7
Insulti razzisti per Koulibaly, che parla con gli ispettori della federazione
Voglia e anima, qualità e intensità: c’è tutto e anche di più allo stadio Franchi. Fiorentina e Napoli danno vita a una partita vera, ma è Luciano Spalletti che suona la «settima». E dà al campionato una ulteriore prova di forza. Poi, come è nel suo stile, non enfatizza: «Vittoria meritata, forse risicata. Potevamo portare a casa un risultato più largo ma abbiamo sbagliato qualcosa. Nell’uomo contro uomo siamo andati in difficoltà. Per fortuna davanti abbiamo gente di qualità e velocità». L’attacco alla profondità è l’arma letale: si chiama Osimhen, che non timbra il cartellino ma spezza l’inerzia della gara. E supera il suo personale duello con Vlahovic. Il Napoli
Spalletti: «Vittoria meritata, forse risicata. Potevamo ottenere un risultato più largo»
vince con la testa, innanzitutto. E lo fa dopo il capitombolo in Europa League, lo fa in rimonta, ancora una volta. Mantiene la vetta a punteggio pieno, come nessuna squadra nei maggiori campionati europei.
La gara è combattuta fino agli ultimi secondi, poi quando cala il sipario, brutto episodio di cui è vittima Koulibaly. Gli urlano «scimmia» dagli spalti, lui invita il tifoso a ripeterglielo da vicino. Arrivano i compagni a mettere ordine e a guadagnare lo spogliatoio. Il senegalese racconta poi l’episodio agli ispettori della Procura federale. La Fiorentina inizia con maggiore ritmo e con merito passa in vantaggio con Martinez Quarta. Ci vuole lo zampino di Osimhen, sempre lui, per sorprendere la difesa alta di Italiano. Il centravanti nigeriano è innescato da Fabian Ruiz, Martinez Quarta deve abbatterlo: rigore e ammonizione.
Insigne sbaglia dal dischetto e sulla seconda ribattuta di Dragowski, è pronto Lozano a mettere la gara in pari. Episodio che segna la svolta per la squadra di Spalletti, che può subito ribaltare sempre con Osimhen: rovesciata e palla di un soffio fuori.
La gara inizialmente tattica diventa intensa con lo scorrere del tempo, la Fiorentina tiene il pallino del gioco, sistema marcature preventive e scherma il centrocampo avversario. Il Napoli è costretto a stare basso, fa fatica a trovare le linee di passaggio, ha il merito di mantenere alta la concentrazione e non abbattersi. Prende gol su calcio d’angolo, continua ad aspettare e a lanciare Osimhen in velocità. Il pari è una scintilla che accende la forza della squadra partenopea. Che sfrutta il dispendio di energie degli avversari e capitalizza al massimo uno schema su calcio di punizione da cui nasce il gol del vantaggio di Rrhamani. «Il nostro staff lo ha visto fare al Dortmund – ammette Spalletti – Insigne era sul punto di battuta, Zielinski sembrava passeggiasse ma poi ha tirato lui». Capitano Insigne poi non prende bene la sostituzione, al suo allenatore dice «ne ho per continuare». Luciano sorride: «La prossima volta ti faccio giocare di più». I cambi allungano la vita alle partite, ripete spesso. E anche al Franchi è andata così: Elmas e Politano sono le forze fresche che servono per annichilire la Fiorentina. Italiano: «Primo tempo brillantissimo, poi abbiamo rimesso in partita un avversario di grande qualità che ci ha castigato».