Corriere della Sera

L’assolo di Marquez Bagnaia terzo in rimonta

In Texas domina lo spagnolo, Quartararo più vicino al titolo

- Paolo Lorenzi

Il re è tornato. Marquez si è ripreso lo scettro di Austin. Il Texas è casa sua, alla faccia di un braccio dolorante e di una Honda che forse non risponde più come un tempo (ma che sul circuito di Cota ha ritrovato parte della competitiv­ità perduta).

Il dubbio di una condizione fisica precaria è svanito d’incanto al via quando lo spagnolo, partito terzo, si è infilato davanti a tutti alla prima curva. Alle sue spalle Quartararo ha regolato subito il capitolo Bagnaia per mettersi in scia al campione della Honda. Il vantaggio della pole position, la terza di fila, è sfumato in due curve e il piemontese della Ducati è scivolato lentamente indietro. Superato nell’ordine anche da Rins, Martin e dal compagno di squadra Miller, partito a sorpresa con una gomma dura. Azzardo che sembrava pagare mentre Pecco vedeva il rivale francese guadagnare metri, prima di rimettersi in caccia. Ha ripreso il compagno Miller — debole in modo sospetto nella difesa della posizione — e poi Martin in difficoltà e incappato pure in una penalità che l’ha costretto a un long lap penalty che ha aperto la strade del podio al piemontese.

Nel frattempo Marquez ha fatto la gara che s’era immaginato. Prendendos­i un vantaggio all’inizio e amministra­ndo. «Era quello che avevo in mente — ha confermato — era difficile restare concentrat­i, ma ho visto che Fabio rallentava». Quartararo s’è accontenta­to, consapevol­e del vantaggio sul rivale diretto in campionato che ha distaccato di altri 4 punti (portandosi a 254).

La Ducati ha agguantato comunque il podio texano, segno di una competitiv­ità riconosciu­ta. Forse sperava di più, sulla scia di un qualifica che aveva certificat­o anche la crescita di Bagnaia.

È mancato qualcosa nelle prime fasi, ma la sfida continua. E se non sarà quest’anno la rivincita è già rimandata al prossimo. Dove la casa bolognese potrà contare anche sulla nuove leve. Su Martin certo, bravo comunque nonostante il podio sfumato (ma con una vittoria all’attivo nel primo anno di MotoGp). E anche Bastianini, sesto dopo il terzo posto di Misano. Contatto e scintille all’ultimo giro tra Mir e Miller, finite dopo il traguardo con un chiariment­o a muso duro. Vecchie ruggini riemerse dalla gara del Qatar. Corsa archiviata senza gioie per gli altri italiani, Dovizioso finito 13°, davanti a Luca Marini e Valentino Rossi. Danilo Petrucci, 18°, ha chiuso davanti a Morbidelli alle prese con una gamba dolorante e una Yamaha che ancora deve conoscere.

È il secondo successo del pilota della Honda dopo il rientro «Gioia enorme»

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(LaPresse) Texano Marquez è al settimo trionfo ad Austin

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