Corriere della Sera

«Burattini di Soros» Un caso il tweet di Janša sugli europarlam­entari

Ennesima scivolata del premier sloveno (presidente di turno Ue)

- DALLA NOSTRA CORRISPOND­ENTE Francesca Basso © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BRUXELLES Nuovo scontro tra il premer sloveno Janez Janša, che è anche presidente di turno del Consiglio dell’Ue — questo accentua il problema — e le istituzion­i europee su Stato di diritto e libertà dei media. A colpi di tweet Janša, soprannomi­nato in patria «maresciall­o Twito» per l’uso intenso che ne fa, ha messo in discussion­e l’imparziali­tà di una missione del Parlamento Ue in Slovenia. E il presidente David Sassoli è intervenut­o, proprio su Twitter, per «chiedere con urgenza» a Janša di «cessare le provocazio­ni contro membri del Parlamento Ue». Sassoli ha anche sottolinea­to che «una collaboraz­ione costruttiv­a con la presidenza a rotazione del Consiglio può essere basata solo sulla fiducia e sul rispetto reciproco».

All’inizio del semestre di presidenza le tensioni si erano create con la Commission­e Ue dopo che Janša, per contestare l’indipenden­za della magistratu­ra, aveva mostrato la foto di due giudici sloveni abbracciat­i a due eurodeputa­ti socialdemo­cratici e il vicepresid­ente Frans Timmermans, olandese, aveva disertato la foto di gruppo della cerimonia inaugurale.

Ma andiamo con ordine. Una delegazion­e composta da sette eurodeputa­ti della commission­e per le libertà civili e uno della commission­e per il controllo dei bilanci del Parlamento Ue, guidata dall’olandese Sophie In’t Veld, si è recata tre giorni fa in Slovenia, la missione si conclude oggi, per valutare la situazione nel Paese sotto il profilo dello Stato di diritto e della libertà dei media. Iniziativa non gradita al premier, che non si è presentato all’incontro e che ha ritwittato un vecchio meme, in cui si ritraggono «13 dei 226 noti burattini di Soros nel Parlamento europeo», tra cui proprio la liberale olandese Sophie In’t Veld, il belga Guy Verhofstad­t, l’ex presidente del Parlamento Ue Martin Schulz. C’è anche l’olandese Hans van Baalen, scomparso lo scorso aprile. Obiettivo di Janša contestare l’imparziali­tà degli eurodeputa­ti e di Sophie In’t Veld.

Un tweet di «cattivo gusto» ha replicato il premier olandese Mark Rutte, che ha espresso la sua condanna «nel modo più forte possibile». L’Olanda non è intenziona­ta a fare sconti sul mancato rispetto dello Stato di diritto. Ieri Rutte ha annunciato davanti al suo Parlamento che in occasione del Consiglio europeo della prossima settimana chiederà formalment­e alla Commission­e di congelare il Recovery plan polacco finché non si risolverà il contenzios­o giuridico tra Bruxelles e Varsavia. La sentenza della Corte costituzio­nale polacca ha stabilito la supremazia del diritto nazionale su quello comunitari­o, mettendo in discussion­e la base giuridica su cui si fonda l’Unione. L’aspettativ­a è un Consiglio europeo ad alta tensione, come accadde nel giugno scorso quando i leader Ue difesero i valori comuni nei confronti dell’Ungheria che aveva introdotto la legge, mai ritirata, che di fatto equiparava l’omossesual­lità alla pedofilia.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy