In 11 mila dalle scuole di tutta Italia Il ritorno dei ragazzi
Diari e rielaborazioni post lockdown: «Dobbiamo capire come cambiare noi stessi e il rapporto con gli altri»
TORINO Mascherine colorate, in fila fin dal mattino presto. Anche bambini e ragazzi tornano numerosi al Salone di Torino. Una prima giornata, quella di ieri, nel segno della speranza, un laboratorio per la ripartenza cui giova l’entusiasmo dei più giovani, ma che non dimentica il trauma collettivo che investe anche loro. Così, alternando riflessione e leggerezza, si prova a rielaborare e reimmaginare il futuro: dalla vita quotidiana a quella del pianeta.
Durante l’inaugurazione in Sala Oro arriva l’incoraggiamento del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: «Si diceva che aprire le scuole sarebbe stato impossibile, ma le abbiamo aperte. Dopo la pandemia nasce un Paese nuovo». E ancora: «Ricostruiamo le biblioteche scolastiche. In quest’epoca in cui tutto sembra volatile, c’è spazio per i libri. Chi legge conquista la parola». Poco dopo, in video, l’appello del Nobel Giorgio Parisi: «Serve investire nell’istruzione, anche con i finanziamenti».
«I libri sono stati un collante nei mesi dei lockdown», testimonia nel frattempo una delegazione di studenti e docenti nel Bookstock, lo spazio riservato a bambini e ragazzi grazie al contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo. Quest’anno al Lingotto occupa un intero lato del Padiglione 2, con una superficie di 7.300 metri quadrati divisa in un’area per gli adolescenti e una per i più piccoli, in cui campeggia l’Albero azzurro della storica trasmissione Rai. Oltre 11 mila gli alunni delle scuole prenotati: dal Piemonte, ma anche da Roma, Bolzano, Sicilia, Calabria. Ed è esattamente nell’Arena che congiunge le due parti del Bookstock che, appunto, i ragazzi delle superiori dialogano sulla pandemia. Con Ernesto Ferrero e Paolo Di Paolo. Lo spunto è la lettura de La peste di Albert Camus in un’edizione del Salone con introduzione di Alessandro Piperno, distribuita in 6 mila copie nell’ambito del progetto Un libro, tante scuole (col sostegno dell’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte e la collaborazione di Bompiani e ministero dell’Istruzione). A partire da Camus e dalle recensioni degli alunni, Ferrero auspica che quanto attraversato «possa aiutarci a diventare una collettività responsabile». «Forse adesso prevale la voglia di andare oltre — aggiunge Di Paolo —, ma l’elaborazione, che probabilmente sarà lunga, è necessaria». E la studentessa Monica nota: «Dobbiamo capire come cambiare la nostra anima, il rapporto con gli altri».
Altri alunni, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria, hanno scritto (o disegnato) un diario del lockdown grazie a TorinoReteLibri, che raccoglie 52 biblioteche scolastiche. Ne è nato Lo zibaldone del tempo sospeso, in due volumi, edito dal Liceo classico D’Azeglio di Torino e presentato nella nuova Sala Bianca della fiera. Oggi si prosegue in un incontro organizzato con la Fondazione per la scuola della Compagnia di San Paolo: al centro le difficoltà ma anche le lezioni apprese nella pandemia. Tra gli appuntamenti per i più giovani, si attendono Jeff Kinney, l’autore del Diario di una schiappa (il Castoro); Javier Cercas sull’Europa; l’immunologa Antonella Viola e Federico Taddia sul libro Virusgame (Mondadori).