Milly Carlucci riparte da Morgan: mostrando in tv la sua intelligenza abbatto i pregiudizi
Milly Carlucci cita Dostoevskij («la bellezza salverà il mondo»), il direttore di Rai1 Coletta ricorda «La danza» di Matisse. Forse un po’ troppo per presentare un programma pop come Ballando con le stelle che si è comunque costruito la sua credibilità come punto di riferimento dell’intrattenimento del sabato sera di Rai1 con un codice televisivo sempre elegante e mai volgare. L’edizione numero 16 (il via domani) ha un cast di nomi (quasi tutti) oggettivamente noti, tra cui Memo Remigi, Al Bano, Mietta, Morgan, Arisa, l’ex calciatore Fabio Galante, l’hair stylist Federico Lauri (il tamarro Federico Fashion Style), il pilota di Moto GP Andrea Iannone (squalificato 4 anni per doping), Sabrina Salerno, Valeria Fabrizi. Confermata la giuria capitanata da Carolyn Smith con Guillermo Mariotto, Fabio Canino, Ivan Zazzaroni, Selvaggia Lucarelli. Alessandra Mussolini, la scorsa edizione concorrente, è stata invece ingaggiata come «opinionista del popolo». «Ballando racconta una storia di persone, passione e bellezza», spiega Milly Carlucci che non vuole ridurre il programma a una competizione di ascolti (su Canale 5 c’è Tú sí que vales che è una macchina di share): «Facciamo contenuti che devono emozionare: il successo del programma è quando lo spettatore diventa un amico di famiglia». La conduttrice smentisce che esista per Morgan una clausola nel contratto per fare solo tre puntate, lo definisce «un pavone multicolore vestito da Chopin che mi ha fatto penare e alla fine ha ceduto», chiarisce il motivo per cui lo ha voluto: «Nella mia vita mi è sempre piaciuto abbattere i pregiudizi, ci rassicura mettere etichette anziché capire davvero le persone, è una scorciatoia semplice. Ho cercato Morgan perché mi interessa mostrare la sua cultura, la sua sensibilità e intelligenza». Morgan sembra d’accordo, niente mattane a questo giro: «Sono qui per creare spettacolo con quello che vale di me, non con le mie zone d’ombra».