Il Barcellona blinda il tesoro Pedri: clausola da un miliardo
A 19 anni è già fra i candidati al Pallone d’oro. Maiorino lo ha seguito agli esordi: «Un fenomeno»
Agli spagnoli, obbligati per legge dal 1985 a concedere una via d’uscita ai giocatori sotto contratto, piace esagerare. L’ultima clausola rescissoria applicata a un rinnovo di accordo, dopo un solo anno di (incredibili e inattese) prestazioni, tocca la cifra di 1 miliardo.
Non è record in assoluto, perché il Real Madrid di Florentino Perez aveva già fissato la stessa cifra per Karim Benzema e Federico Valverde. L’importo piuttosto fa sensazione perché è applicato al giovanissimo Pedri, prossimo a compiere 19 anni. È bastata una sola stagione con la maglia blaugrana con 55 presenze per diventare il volto della rinascita del Barça dopo il sofferto addio di Messi. Accompagnato dalla nomea di nuovo Iniesta, si è trasformato in uno dei pilastri della Roja ed è finito dritto nella lista dei 30 aspiranti al Pallone d’oro. «Quando era con me a Las Palmas già si intravedevano le stigmate del campione ma non immaginavo la sua esplosione in tempi tanto rapidi» racconta Rocco Maiorino, ex dirigente del club delle Canarie e del Milan berlusconiano. Fu venduto per 5 milioni come base fissa. «Ma con i bonus legati alle presenze in Nazionale e nel club la mia ex società ne ha incassati 30. Bisogna pensare che quando fu ceduto non aveva giocato una partita nemmeno con la seconda squadra e mai era stato convocato nelle rappresentative giovanili. Avevo avvisato gli amici del Milan ma il Barça fu più veloce a chiudere» conclude Maiorino.
Raramente i calciatori tutelati da clausole così alte vengono trasferiti a cifre stellari: per dire, anche Brahim Diaz era blindato dalla clausola di 750 milioni ma poi il Real Madrid aveva acconsentito al trasferimento in prestito secco al Milan. Griezmann, sbarcato al Camp Nou, era tutelato da una clausola da 800 milioni ma in agosto fu restituito all’Atletico Madrid in prestito con diritto di riscatto fissato a 40. È andata peggio ai catalani nel 2017: mai avrebbero pensato che un club avrebbe potuto staccare un assegno da 222 milioni per Neymar. Non avevano fatto i conti con la Visa platinum dello sceicco del Psg.
Predestinato
Un anno in blaugrana, è già considerato l’erede di Iniesta Anche in Nazionale