Corriere della Sera

RomaOstia la mezza maratona con più fascino Draghi l’ha corsa

- m. bon.

ROMA Si pronuncia tutto d’un fiato, si scrive senza spazi: RomaOstia. Anche se misura soltanto 21.097 metri, la mezza maratona Roma-Ostia è da quasi mezzo secolo — con la Stramilano e più di ogni maratona classica — icona assoluta dello sport di massa italiano. Domenica mattina di buon’ora (per via del Covid), la RomaOstia tornerà a disputarsi dopo un anno e mezzo di stop forzato.

Oltre settemila runner sono pronti a mordere un tracciato sulla carta banale (quattro curve all’interno dell’Eur, poi svolta a destra verso l’infinito rettilineo della via Cristoforo Colombo) ma che sulla strada si rivela di enorme fascino ed è entrato a pieno diritto nella storia del running nazionale: è qui che Abebe Bikila (sullo sfondo del Palaeur appena ultimato) iniziò a costruire l’epica impresa olimpica del 1960.

Inventata nel 1974 da un bancario romano (Luciano Duchi, oggi presidente onorario), in 46 anni di vita la mezza maratona del litorale ha fatto correre oltre 150mila persone, puntualmen­te elencate con tempo e posizione nel mostruoso database online della gara.

Tra loro c’è anche, tenacissim­o, il premier Mario Draghi che, nel 2005, a 58 anni e al suo quarto tentativo, riuscì finalmente ad abbattere il muro delle due ore chiudendo in 1.55’53”. Il mito della RomaOstia è la striscia d’asfalto ondulata che da aprile a ottobre porta (in lenta coda) decine di migliaia di romani al mare, col fondale di una delle più belle pinete d’Italia: la striscia azzurra che si intravede all’orizzonte una volta scollinata la salitella di Castelfusa­no è un’oasi da raggiunger­e a tutti i costi, l’obiettivo di mesi di allenament­o. Inserita nel bouquet di Rcs Sport, insignita della «Gold Label» da World Athletics, la RomaOstia 2021 — la sfida per la vittoria sarà come sempre tra etiopi e keniani — è il simbolo della ripartenza del movimento podistico italiano dopo i mesi nerissimi della pandemia.

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