Finalmente l’Italia scopre l’efficacia del tracciamento
Il certificato verde ha avuto almeno tre effetti positivi. Oltre a permettere di tornare a vivere in sicurezza luoghi rimasti interdetti perché chiusi e complici del virus, ha spinto tante persone a dotarsi dell’ indispensabile lasciapassare. Da quando è diventato requisito necessario per avere accesso a teatri, cinema, treni a lunga percorrenza e, da venerdì scorso, alle aziende pubbliche e private anche per i dipendenti, la somministrazione di prime dosi ha avuto una nuova impennata. Quale il terzo effetto positivo? Anche chi non accetta «l’imposizione» del green pass, deve comunque rassegnarsi al tampone per sopperire all’impossibilità di mostrare il codice a barre quando entra in servizio. Nel fine settimana i test diagnostici per il Covid sono saliti a circa 500 mila al giorno. Significa che aumenta la possibilità di intercettare i positivi e infatti l’incidenza dei casi é cresciuta del 10%. Una percentuale contenuta, a riprova che la circolazione del virus in questo periodo in Italia è blanda e che il rischio di trasmissione, grazie ai controlli incrociati, è basso.
L’attività di tamponi, intensificata in seguito all’estensione del green pass, permette di «scovare» positivi che altrimenti non sarebbero stati mai trovati e che avrebbero corso il rischio di ammalarsi gravemente o di finire in ospedale. Può essere finalmente applicata con efficacia quella strategia di tracciamento dei casi che quando la curva epidemica è alta è impossibile da perseguire, non solo da noi, ma in ogni Paese dotato di un sistema sanitario di qualità. Tracciamento significa individuare per tempo i contatti stretti della persona infetta e provvedere al loro isolamento, prima che involontariamente diventino veicoli di contagio. Adesso, finalmente, la strada imboccata sembra quella giusta.