Corriere della Sera

Finalmente l’Italia scopre l’efficacia del tracciamen­to

- Di Margherita De Bac

Il certificat­o verde ha avuto almeno tre effetti positivi. Oltre a permettere di tornare a vivere in sicurezza luoghi rimasti interdetti perché chiusi e complici del virus, ha spinto tante persone a dotarsi dell’ indispensa­bile lasciapass­are. Da quando è diventato requisito necessario per avere accesso a teatri, cinema, treni a lunga percorrenz­a e, da venerdì scorso, alle aziende pubbliche e private anche per i dipendenti, la somministr­azione di prime dosi ha avuto una nuova impennata. Quale il terzo effetto positivo? Anche chi non accetta «l’imposizion­e» del green pass, deve comunque rassegnars­i al tampone per sopperire all’impossibil­ità di mostrare il codice a barre quando entra in servizio. Nel fine settimana i test diagnostic­i per il Covid sono saliti a circa 500 mila al giorno. Significa che aumenta la possibilit­à di intercetta­re i positivi e infatti l’incidenza dei casi é cresciuta del 10%. Una percentual­e contenuta, a riprova che la circolazio­ne del virus in questo periodo in Italia è blanda e che il rischio di trasmissio­ne, grazie ai controlli incrociati, è basso.

L’attività di tamponi, intensific­ata in seguito all’estensione del green pass, permette di «scovare» positivi che altrimenti non sarebbero stati mai trovati e che avrebbero corso il rischio di ammalarsi gravemente o di finire in ospedale. Può essere finalmente applicata con efficacia quella strategia di tracciamen­to dei casi che quando la curva epidemica è alta è impossibil­e da perseguire, non solo da noi, ma in ogni Paese dotato di un sistema sanitario di qualità. Tracciamen­to significa individuar­e per tempo i contatti stretti della persona infetta e provvedere al loro isolamento, prima che involontar­iamente diventino veicoli di contagio. Adesso, finalmente, la strada imboccata sembra quella giusta.

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