La vicenda
Sabato, a San Felice del Benaco (Brescia), è morta una ragazza di 15 anni colpita al petto da un colpo di fucile
Lo sparo è esploso inavvertitamente dall’arma da caccia del padre finita nelle mani del figlio più piccolo
L’uomo dovrà rispondere di una serie di illeciti e violazioni in materia di armi mentre il ragazzo, che ha meno di 14 anni, non può essere accusato
compagnia di Bologna Centro stanno anche tentando di ricostruire la catena dello spaccio per capire se, dietro, ci sia un più ampio giro di droga o altri reati.
Intanto il capoluogo emiliano si interroga su cosa stia accadendo perché questa inchiesta arriva dopo quella ribattezzata «Villa Inferno». Il nome con cui i 15 indagati indicavano una villa a Pianoro, nel quale si tenevano festini a base di droga e sesso. Il pm Stefano Dambruoso per loro ha chiesto il rinvio a giudizio con accuse, a vario titolo, di induzione alla prostituzione minorile, spaccio, tentata truffa aggravata, produzione e divulgazione di pornografia minorile. L’udienza preliminare è fissata per venerdì prossimo davanti al gup Alberto Gamberini. A denunciare era stata una ragazza coinvolta
Il malore
L’inchiesta è partita dalla denuncia della madre di una giovane che si era sentita male
nei party che, all’epoca, aveva 17 anni. Fra gli indagati ci sono anche avvocati, imprenditori, parrucchieri, il socio di un bar alla moda e un politico locale.
«Questo tipo di indagini si conducono in tutte le città e non credo che Bologna rappresenti un caso particolare — spiega al Corriere, il procuratore capo Giuseppe Amato —. Semmai il ripetersi di questi fascicoli dimostra quanta attenzione riservino gli inquirenti verso la repressione di reati simili».
Alessio Ribaudo
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