Il senso di Jolanda per la giustizia
Ealla fine arriva Jolanda. E con quel senso di giustizia che si ha solo a 17 anni dice il re è nudo, pardon, non mi hai fatto ridere, smontando con poche frasi un tipo di intrattenimento televisivo ai suoi occhi preistorico. Perché è vero che la madre è un personaggio pubblico, lo sa anche lei, e ha pieno diritto Valerio Staffelli di consegnare il Tapiro alle vittime designate, come da copione. Ma pure Jolanda ha il diritto di dire: «La sofferenza delle altre persone non mi diverte. E sì, mi sento di dirlo perché c’è di mezzo la mia mamma, ma lo penso a prescindere». Certo, spiace un po’ che il Tapiro (il Tapiro medesimo!) abbia preferito replicare sommergendo la figlia di Ambra Angiolini di superlativi affettati («brillantissima, lucidissima, maturissima»), anziché chiedersi: faccio ancora ridere? Il punto, francamente, non è se Striscia la notizia abbia fatto bene o male il suo lavoro: lo stabilirà l’Auditel. La cosa luminosa di questa pagina dimenticabile del «Tg satirico più seguito d’Italia», al netto delle code giudiziarie che avrà, è la reazione di una ragazzina che, con l’unico strumento a sua disposizione, un social network, si è esposta. Jolanda come Mélanie, la figlia di Ingrid Bétancourt 17enne ai tempi in cui lanciò un commovente appello al Parlamento europeo contro il silenzio che avvolgeva la scomparsa della madre? Forse è troppo. Ma c’è un filo rosso che unisce queste adolescenti pronte a difendere le mamme davanti a tutti. Di Jolanda non ci importa sapere che scuola frequenti, che libri legga, che sport pratichi. Di lei ci colpisce il gesto istintivo, urgente e necessario di far sentire il suo sdegno per una spettacolarizzazione mal riuscita. E ci resta la speranza che il suo non sia stato solo lo sfogo di una figlia, ma di una generazione intera. Più gentile, leale e coraggiosa. C’è poi un altro tema sollevato dalla primogenita di Ambra e di Francesco Renga su cui vale la pena spendere le ultime righe: perché il Tapiro alla madre e non a chi ha tradito e se n’è andato? Il problema non è «punire» il tradimento: nelle relazioni ci si ama, ci si allontana, ci si può tradire anche, senza essere dei mostri. Il tema non è nemmeno «troppo» sessista. Semmai è legato al potere. Sarebbe stato altrettanto facile per Staffelli raggiungere l’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri ed, eventualmente, pubblicarne il video?