È già un Milan da record Ora la rimonta in Champions
Ventidue punti su 24, mai successo. Domani il Porto, con un Ibra in più
MILANO Quel numero, 22, dice molto ma non tutto. Mai nell’era dei tre punti il Milan era arrivato a una quota tanto alta dopo otto giornate: due soli i punti persi, quelli del pareggio con rimpianti in casa della Juventus, poi sette vittorie su sette, inclusa quella thriller di sabato col Verona a San Siro, un 3-2 in rimonta che è solo l’ennesima prova della capacità di resilienza di questo Diavolo che non muore mai. «Una grande prova di maturità» l’ha definita Stefano Pioli, che merita il rinnovo del contratto in scadenza a giugno. Così sarà: il club ha un’opzione unilaterale e l’intenzione è esercitarla. Non c’è fretta: la sintonia è totale. Esattamente come la sua squadra, il tecnico rossonero è riuscito a far ricredere anche i critici e i detrattori più feroci. Contro il Verona ha sbagliato le scelte iniziali, vero, ma solo un allenatore di alto livello sarebbe riuscito a correggersi con tempismo ed efficacia, ribaltando una situazione che sembrava compromessa. Chi entra dà il massimo e questo è merito dell’uomo di Parma.
Quei 22 punti consentono al Milan di restare a tiro del lanciatissimo Napoli, ma c’è molto di più: un anno fa all’8ª i rossoneri erano addirittura primi, ma rispetto ad allora la squadra ha un’altra mentalità, un’altra struttura, un’altra forza. Significativo anche il fatto che, da Tonali a Giroud, ormai nessuno si nasconda più: la missione scudetto è lanciata.
C’è chi sostiene che il Diavolo farebbe bene ora a concentrarsi proprio sul campionato, ma non è così che la pensano a Milanello: la Champions è la Champions, dopo sette anni di assenza nessuno intende mollare senza dare tutto. Quindi niente calcoli: domani a Porto l’obiettivo è vincere per potere tener vivo il sogno di qualificarsi agli ottavi di finale.
A suonare la carica, Zlatan Ibrahimovic. Nei venti minuti di sabato ha mostrato una buona condizione, guidando il decisivo assalto finale con scatti e leadership, tentando anche una rovesciata che ha incendiato San Siro. Non giocava da un mese, ma nonostante i quarant’anni può dare il suo contributo nella fondamentale notte del Dragao, dove si darà il cambio con Giroud, l’altro grande vecchio che grazie alla classe e all’esperienza riesce a essere decisivo anche quando non sta bene. La cattiva notizia riguarda Rebic: la distorsione alla caviglia potrebbe costargli la trasferta. Maignan, Hernandez, Diaz: l’emergenza continua. Ma questo Diavolo non sembra averne paura.