Corriere della Sera

Via Conte, l’Inter è tornata pazza Inzaghi richiama i suoi all’ordine

Domani lo Sheriff, poi la Juve: se non si svolta addio sogni di gloria

- Stefano Agresti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

È tornata l’Inter dell’inno, quella che Antonio Conte ha combattuto dal giorno in cui è arrivato a Milano: pazza. È successo in una serata romana vivace e frizzante, chiusa da una brutta rissa i cui effetti si vedranno quando arriverann­o le decisioni del giudice sportivo. I nerazzurri hanno avuto in mano la partita contro la Lazio per oltre un’ora ma non l’hanno chiusa e un episodio — il fallo da rigore commesso da Bastoni — ha ribaltato la storia della gara. Il fatto che sia terminata addirittur­a 3-1 attribuisc­e alla sfida, appunto, i contorni della follia, o comunque la rende incomprens­ibile: com’è potuto succedere?

Nemmeno a Inzaghi piace la pazza Inter. Lo ha detto subito dopo la partita, lo ripeterà oggi nella riunione tecnica che precederà l’incontro di Champions con lo Sheriff Tiraspol: non si possono buttare incontri del genere. E, peggio ancora, non è ammissibil­e che una grande squadra, forte e matura, con lo scudetto sul petto, perda la testa com’è capitato ai nerazzurri dopo che la Lazio ha ribaltato il risultato. C’era ancora il tempo per raddrizzar­la, invece la speranza è stata cancellata dall’atteggione: giamento isterico di troppi calciatori. L’allenatore non ha capito e non ha gradito.

L’Inter non può essere pazza questa settimana, perché arrivano due partite che inciderann­o parecchio sulla stadomani il confronto con i moldavi che arrivano dalla Transnistr­ia e che sono a sorpresa in testa al girone di Champions a punteggio pieno; domenica la sfida con la Juve, gara da non fallire anche perché la vetta della classifica è lontana 7 punti dopo l’ottava vittoria di fila del Napoli. Conte nella scorsa stagione aveva cominciato peggio di Inzaghi e a questo punto del campionato aveva due punti in meno, ma in testa nessuno volava e il distacco dal vertice era inferiore (comandava il Milan con 20 punti contro i 15 dei nerazzurri). E preoccupa la tenuta difensiva: 11 gol subiti sono troppi.

A far sperare Inzaghi che l’Inter delle prossime partite non sia pazza come quella di Roma, c’è il recupero di molti giocatori che sabato erano assenti (Vidal e Sanchez) oppure in panchina, stanchi o acciaccati (Lautaro, Correa, Vecino e Calhanoglu). Ha rispolvera­to Gagliardin­i, ha schierato Perisic in attacco, si è inventato ciò che poteva per battere comunque la sua Lazio. Ma ha funzionato solo per un’ora. Oggi proverà la formazione anti Sheriff e sicurament­e ci saranno novità: Lautaro sarà titolare, l’interno sinistro di centrocamp­o sarà uno tra Vidal e Calhanoglu. Recuperi importanti per evitare altre follie.

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Illusione Ivan Perisic segna il rigore dell’1-0, poi la partita è cambiata (Ap)

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