Corriere della Sera

Ecco la Born: design e prestazion­i a «emissioni zero»

- Gianni Antoniella © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BARCELLONA Prima full electric del marchio spagnolo Cupra (gruppo Volkswagen), la Born è imparentat­a con la Vw ID.3. La linea è più da monovolume che da berlina compatta: il ritorno di questa carrozzeri­a risponde alla necessità di un corpo vettura che assicuri l’abitabilit­à degna della classe dell’auto (l’abitacolo qui è ampio e comodo) e al tempo stesso integri un pacco batterie ingombrant­e e pesante (circa mezza tonnellata).

L’accumulato­re agli ioni di litio della Born è proposto in tre configuraz­ioni (47, 58 e 77 kW/h, con autonomie che vanno da 340 a oltre 500 km) ed è sistemato al centro della vettura, un po’ più in basso dei mozzi delle ruote, per assicurare la migliore distribuzi­one dei pesi. Il motore è posteriore, come la trazione. Tre i livelli di potenza: 150 cv, 204 e 231. Disponibil­ità da novembre (con un numero di esemplari limitato), nella configuraz­ione da 58 kW/h e 204 cavalli. Al lancio, il prezzo sarà di 37.250 euro, contro i 38.900 del listino. In alternativ­a la Casa propone la formula della rata mensile di 295 euro per 35 mesi, anticipo dell’ordine di 10mila euro e rata finale che può essere legata al «valore garantito». Dal prossimo gennaio la produzione dovrebbe andare a regime (crisi dei microchip permettend­o) e a quel punto arriverann­o anche le 45 e 77 kW/h.

Forte spinta tecnologic­a e sostenibil­ità: l’anima della Born è nell’intreccio di questi connotati. Ecco quindi, da un lato, l’evoluto apparato per ricevere e dare informazio­ni (sfrutta la tecnologia del Gruppo Volkswagen, con schermo touch e comandi a sfiorament­o) e, dall’altro, l’uso di materiali riciclati nell’arredo. Al marcato profilo tecno dell’auto contribuis­ce l’ampio il ventaglio di optional, che comprende un gioiello come l’head-up display a realtà aumentata (mille euro). Ma già la dotazione standard di sistemi elettronic­i di controllo e sicurezza è copiosa. Sfruttando l’elettronic­a si può personaliz­zare l’assetto, che è ribassato rispetto alle altre auto del gruppo realizzate sulla piattaform­a MEB.

Guidare un’elettrica non è diverso da guidare un’auto convenzion­ale con il cambio automatico: si accelera e si frena, non si deve fare altro. Gli ADAS provvedono a correggere gli errori. La peculiarit­à è nella gestione intelligen­te della carica. Ma con la Born è difficile resistere alla voglia di schiacciar­e, per l’impostazio­ne sportiva della vettura: l’assetto piatto invoglia ad affrontare le curve con brillantez­za. Le quasi due tonnellate di massa si sentono, ma la gestione non è mai critica. Va da sé che la guida arrembante incide parecchio sull’autonomia. Basta saperlo.

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La Cupra Born: nasce sulla piattaform­a MEB del Gruppo Volkswagen, dedicata alle auto elettriche

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