Corriere della Sera

Un elettore M5S su due ha votato centrosini­stra

- DAL NOSTRO INVIATO M. Ima.

TORINO Erano elezioni così incerte che l’Istituto Cattaneo ha fatto in tempo ad analizzare i flussi dei voti tra il primo e il secondo turno. Con risultati interessan­ti. Mentre circa l’8 per cento dei sostenitor­i che avevano preferito Damilano sono rimasti a casa, il centrosini­stra ha riportato ai seggi la quasi totalità di chi due settimane fa aveva votato Lo Russo. E questo spiega l’impossibil­ità della rimonta dell’imprendito­re scelto da Matteo Salvini per correre a Torino. A rendere ancora più ampio lo scarto tra i due candidati è stata la ripartizio­ne dei pochi serbatoi di voti a disposizio­ne. Gli elettori che avevano votato per Valentina Sganga, candidata del M5S che si è fermata al 9%, si sono quasi perfettame­nte divisi tra l’astensione e la scelta di Lo Russo. E questa è una sorpresa, perché l’ostilità tra Appendino e il nuovo sindaco e l’assenza di ogni indicazion­e o accordo sembravano rendere impossibil­e un travaso di tale portata. L’ultima notazione riguarda la solitudine del centrodest­ra, che non è stato capace di attrarre a sé la preferenza di chi aveva votato i candidati minori, che si sono spostati in blocco verso il suo rivale. Con una affluenza che si è fermata al 42,14%, ed è scesa al 35% nelle periferie nord che 5 anni fa diedero la vittoria ad Appendino e ieri rappresent­avano l’ultima speranza di Damilano, appare chiaro come la sua rimonta fosse una impresa impossibil­e. Ma soprattutt­o, dimostra che a mancare all’appello sono proprio gli elettori che nel 2016 scelsero la novità rappresent­ata dal M5S. Ieri sono rimasti a casa, gonfiando i dati dell’astensione. E sulle ragioni di questa rinuncia sarebbe il caso di aprire una riflession­e. Non solo nel M5S.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy