Letta: vittoria trionfale, si rafforza il governo
Il segretario rilancia la coalizione larga e loda Conte: sta gestendo con intelligenza una fase complicata
ROMA È «una vittoria trionfale», dice Enrico Letta. Lo dice a modo suo, senza grande enfasi. E «senza trionfalismi», ci tiene a precisare. Come primo atto, dopo questo successo, il segretario del Partito democratico si preoccupa di rassicurare i parlamentari e i ministri dem, oltre che gli alleati: «Il risultato di oggi va oltre il voto delle città, potremmo avere interesse ad andare rapidamente al voto, a cogliere quest’onda. Ma io dico che questo voto rafforza il governo Draghi a cui diciamo di andare avanti per tutta questa legislatura».
Niente urne anticipate, sottolinea dunque il segretario. Anche perché mezzo partito è contrario (a partire da Base riformista, ma anche tra i franceschiniani si frena), però l’ipotesi, in realtà, resta sul tavolo. Si pensa a un voto non immediato, nel caso in cui Mario Draghi vada al Quirinale, in modo da consentire ai parlamentari di prima nomina di raggiungere la data (ottobre 2022) che consente loro di poter prendere la pensione.
Ma Letta non ha intenzione alcuna, nell’incontro con i giornalisti, di indugiare troppo sull’argomento. Come non vuole ancora affrontare il tema della successione di Sergio Mattarella: continua a rinviare a «gennaio», auspicando «un’ampia maggioranza per l’elezione del presidente della Repubblica».
Il segretario del Pd in questa giornata in cui si rafforza la sua leadership preferisce puntare su un altro argomento: la grande coalizione che ha in animo di costruire per le Politiche e che secondo lui ha affrontato alla grande la prova delle Amministrative: «Ho sempre pensato che la cosa più importante sia ascoltare gli elettori. E loro sono più avanti di noi, si sono saldati e fusi quelli del centrosinistra e della coalizione larga».
Dunque avanti così. E avanti anche con la collaborazione con i 5 Stelle: «Conte ha gestito bene questa fase complicata nel Movimento», sottolinea Letta. E in conferenza stampa, anche se ovviamente non fa cenno alle personali possibili ambizioni politiche, lascia intendere quale sarà il suo ruolo. Lo fa quando affida al Pd il compito di fare il «federatore», assegnandolo, di conseguenza, a sé medesimo: di qui alla candidatura alla premiership il passo non è certo lunghissimo.