Il sindaco sopravvissuto: ma io qui non ho vinto grazie ai Cinque Stelle
A Pinerolo: «Ora si apre una nuova fase»
MILANO Luca Salvai è uno dei cinque sindaci M5S in carica «sopravvissuti» alle Amministrative. Si è riconfermato primo cittadino di Pinerolo, nel torinese, con il 62,9% dei voti. «Io sono un iscritto al Movimento e ne vado fiero ma non ho mai dato l’immagine di un uomo di partito, quando fai parte delle istituzioni rappresenti tutti. Anche chi non ti ha votato», dice Salvai, 41 anni, che nel 2016 si impose con il 57% al secondo turno.
Come mai lei ha vinto mentre i Cinque Stelle perdono un po’ ovunque?
«Onestamente non lo so. Non so quale sia il motivo, ma le posso dire gli ingredienti che hanno funzionato qui a Pinerolo: una grande coesione come gruppo e l’abilità nel coinvolgere anche chi non è legato al M5S».
Ma il Movimento che ruolo ha avuto da voi? La sua presenza è stata decisiva?
«Qui ha preso il 7% quasi, ma non abbiamo vinto grazie al Movimento. Abbiamo saputo mantenere uno zoccolo duro e aprirci al dialogo con realtà civiche».
Il Movimento è morente come dicono alcuni analisti?
«Non credo. Ha pagato un prezzo che doveva pagare e ora è in una nuova fase. Poi a mio avviso bisogna saper distinguere ciò che sono questioni politiche da questioni amministrative».
A proposito di nuova fase, ha sentito il presidente Giuseppe Conte?
«Non ancora, ma le confesso che ho decine di chiamate perse».
Che cosa gli potrebbe consigliare? Cosa ha funzionato secondo lei?
«Il Movimento in questi anni ha avuto un grande pregio: dare l’occasione a cittadini comuni come me che non avrebbero avuto spazio nei partiti di cimentarsi con la politica. Ha portato dentro alle istituzioni i cittadini, così come facciamo ora noi con le liste civiche. Il principio è lo stesso di allora. La domanda che il Movimento deve farsi è una sola».
Quale?
«Che obiettivo ha».
Si spieghi.
«Se l’obiettivo è governare, il Movimento ha fallito, se l’obiettivo è portare i cittadini dentro alle istituzioni allora siamo sulla strada buona. Anche qui pensare al bis con una giunta monocolore sarebbe stato improbabile».
Quanto è costata in termini di consensi la mancata corsa di Chiara Appendino a Torino? Il M5S ha sbagliato a non convincerla?
«Non entro nel merito di questioni personali. Quello che mi sento di dire, nono
Il M5S deve porsi una domanda: se l’obiettivo è governare ha fallito
stante l’ottimo lavoro fatto da Valentina Sganga, è che con Chiara in campo la partita sarebbe stata totalmente diversa. Capisco però le motivazioni che l’hanno fermata e mi sento di mandarle un grande abbraccio».