Corriere della Sera

«C’è poco da dire, tanto da fare» Conte frena le tensioni nel M5S

Presi solo piccoli centri, c’è chi teme la «fine prossima» Il leader pronto a nominare i vice: serve riorganizz­arsi

- di Emanuele Buzzi

MILANO A fari spenti. I Cinque Stelle guardano i ballottagg­i senza essere protagonis­ti nelle sfide principali. L’attenzione è rivolta soprattutt­o ai piccoli centri dove alcuni sindaci eletti tentano il bis. Sono i comuni dove il Movimento corre da solo (o con civiche) e cerca di misurare la propria forza. A Pinerolo (Torino), a Castelfida­rdo (Ancona), Noicattaro (Bari), Ginosa (Taranto) arriva la conferma. Che invece sfugge a Cattolica (Rimini) e Marino (Roma). E sfuma anche la conquista di Beinasco (Torino) che va al centrodest­ra per 250 voti.

I risultati scatenano un misto di amarezza e ironia. C’è chi commenta con un fantozzian­o «tutti a Pinerolo», c’è chi teme che «l’ennesima prova della fine imminente». I parlamenta­ri attendono che a prendere posizione sia il loro leader, Giuseppe Conte. Il neo presidente tarda a intervenir­e e tra loro scatta il panico: «Tutti i leader hanno commentato l’esito dei ballottagg­i, è possibile che, ancora una volta, siamo gli unici a non avere una linea?», commenta un parlamenta­re.

A stretto giro, però, arrivano le parole di Conte, che ringrazia Virginia Raggi e Chiara Appendino, annuncia che il Movimento 5 Stelle «a Roma, Torino e Trieste sarà all’opposizion­e» anche se «lavoreremo in modo costruttiv­o». Conte punta l’indice sulle urne deserte. «Il vero protagonis­ta di questa tornata di ballottagg­i è in modo drammatico l’astensioni­smo. Un astensioni­smo che sfiora il 60% è un dato che deve farci riflettere», dice. Ma è consapevol­e anche che l’avvio del nuovo corso M5S non possa più essere rimandato. «C’è poco da parlare e molto da fare — afferma —. A partire dalla nostra immediata riorganizz­azione, dalla nostra rinnovata capacità di saper rispondere ai territori, al cuore del nostro Paese».

Ora Conte dovrà cercare di vincere le resistenze di Beppe Grillo per la sostituzio­ne del capogruppo a Montecitor­io. La squadra dei vicepresid­enti è pronta e un annuncio sarà fatto «a breve». I nomi circolano da tempo: Paola Taverna, Vito Crimi, Mario Turco, Alessandra Todde. Intanto nei prossimi giorni il presidente cercherà di sedare le tensioni interne: parteciper­à all’incontro organizzat­o da Virginia Raggi con parlamenta­ri M5S laziali e — se sarà organizzat­a — non è esclusa la sua presenza anche alla riunione di deputati e senatori. Anche Luigi Di Maio invoca unità: «Occorre remare, compatti, nella stessa direzione. Rimaniamo concentrat­i sul rilancio del Paese, c’è tanta voglia di tornare a vivere normalment­e, a lavorare e a progettare il futuro».

Punge invece Roberta Lombardi. E va in controtend­enza rispetto a Conte. Parlando di Roma e di Roberto Gualtieri, dice all’Adnkronos: «Adesso aiuteremo il nuovo sindaco a partire da quanto di buono fatto nei 5 anni precedenti dal M5S». Il timore diffuso è che le frizioni nelle prossime settimane aumentino in modo esponenzia­le. L’addio di una ventina o più di deputati ormai nel gruppo viene dato per scontato («Perché dovrebbero rimanere e finanziare un progetto che non riguarda il loro futuro?»). Le restituzio­ni languono. Diversi parlamenta­ri chiedono a Conte un intervento deciso soprattutt­o sui programmi: «Serve una svolta subito, un cambio di passo, una nuova agenda».

C’è anche chi però vede il bicchiere mezzo pieno: «Se davvero non avessimo appeal non saremmo riusciti a riconferma­rci in 5 comuni. Iniziamo a prendere ciò che c’è di buono. Non siamo più il M5S di una volta, ora c’è una nuova realtà». Ma lo sconforto in queste ore sembra avere la meglio.

Dopo il voto

L’ex premier: grazie a Raggi e Appendino A Roma, Torino, Trieste opposizion­e costruttiv­a

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 ?? (Ansa) ?? Leader Il presidente del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte, 57 anni, è stato premier dall’1 giugno 2018 allo scorso 26 gennaio
(Ansa) Leader Il presidente del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte, 57 anni, è stato premier dall’1 giugno 2018 allo scorso 26 gennaio

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