«Gli atti violenti addolorano No alle derive anti scientifiche»
Il presidente Mattarella inaugura a Pisa l’anno accademico «Il Paese è tornato a vivere grazie al senso di responsabilità»
Un messaggio di ottimismo e di gratitudine ai giovani che non devono aspettare il futuro per essere protagonisti, perché lo sono già oggi e il loro affermarsi nello studio e nel lavoro è indispensabile per l’Italia. Ma anche un pensiero carico di amarezza per quella deriva antiscientifica che purtroppo si respira e per gli atti di violenza e di aggressiva contestazione che si registrano in alcune piazze quasi a voler ostacolare la ripresa economica che il Paese ha imboccato.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ieri a Pisa per l’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’università (presente anche la ministra, Maria Cristina Messa) e a San Rossore per incontrare i giovani del progetto della Regione Toscana «Giovanisì», guarda alle nuove generazioni con grande fiducia. E nei suoi interventi, prima davanti a docenti e studenti dell’ateneo e poi nella ex villa presidenziale del Gombo di San Rossore, oggi parco naturale, esprime il suo ottimismo per una rinascita che, dopo le difficoltà della pandemia, è una realtà.
«Siamo ripartiti, la condizione economica del Paese è in una crescita che supera le speranze, ai massimi rispetto all’Europa — dice Mattarella —. Abbiamo prospettive incoraggianti, il Paese torna a respirare e a vivere, questo lo dobbiamo alla scienza e al senso di responsabilità dei nostri concittadini». E dunque anche se «sorprende e addolora che proprio adesso, in questo stesso momento e non quando si temeva il crollo del Paese, esplodono fenomeni e iniziative di violenza quasi a volere ostacolare la ripresa che l’Italia sta vivendo e che deve essere condotta a buon fine con fatica e impegno ma in maniera indispensabile», c’è la consapevolezza di poter superare anche questi problemi. Perché, come sottolinea il capo dello Stato, sono comportamenti che creano non molto allarme e s’infrangono contro la determinazione,la responsabilità e il senso civico della quasi totalità degli italiani. «Ed è questa la vera forza del nostro Paese, il senso civico», evidenzia il presidente della Repubblica.
Una forza capace anche di sconfiggere la deriva anti scientifica. «Che si registra un po’ ovunque e, se pur in piccole dosi, anche nel nostro Paese — continua Mattarella — che porta a bloccare il futuro e riportare tutto al passato. Noi dobbiamo molto alla scienza. Abbiamo passato un periodo lungo, che non dobbiamo dimenticare, anche per rispetto ai morti. Tutto questo è alle spalle perché la scienza ci ha consegnato i vaccini, perché le misure di distanziamento e le mascherine hanno sconfitto, o almeno speriamo, il contagio».
A San Rossore, accolto con un «benvenuto a casa» dal presidente della Regione, Eugenio Giani, Mattarella ha poi ascoltato le esperienze di alcuni giovani (tra i quali la campionessa paralimpica Ambra Sabatini) che, tra robotica, medicina e sport, hanno raccontato il loro impegno e i loro risultati.
«Ascoltare i giovani al lavoro su progetti seri e impegnativi è stato uno splendido spettacolo ed è una splendida realtà», ha detto Mattarella e, ricordando il fascino del parco, ha sottolineato come questo luogo evochi «il rispetto ambientale, l’economia circolare, la sollecitazione alla transizione ecologica fatta in termini più responsabili che la realtà richiede». Con la natura e l’uomo al centro. E i giovani in primo piano.
«Perché voi non siete chiamati ad essere protagonisti in futuro, voi siete già oggi protagonisti indispensabili del Paese e vi ringrazio e vi faccio gli auguri. Non per il futuro, ma per il presente», ha concluso Mattarella.