Musica, solidarietà e architettura: domani il «live» da Milano
Prima tappa della rassegna. Da Soldini a Scommegna, tante le voci per la diretta su Corriere.it (dalle 15)
Che città vogliamo? Ha ancora senso parlare di «centro e periferia»? È possibile realizzare la «città di quindici minuti»? È seguendo il filo di queste domande che domani, dalle 15, Il Bello dell’Italia riparte con l’edizione 2021. Da Milano, in una diretta streaming su Corriere.it e sui canali social di «Corriere della Sera», con il titolo «Ricucire le città Milano, laboratorio di quartieri». Da una piazza simbolica, intitolata a Fernanda Pivano, al microfono di Alessandro Cannavò e Roberta Scorranese si alterneranno persone delle istituzioni, musicisti, attrici, registi.
Si comincia con il saluto di Barbara Stefanelli, vicedirettrice vicario del Corriere, nonché guida di «7», il nostro magazine che da mesi porta avanti un’inchiesta su come abiteremo le nostre città «vestendo» con criterio le nuove abitudini acquisite durante la pandemia da Covid-19.
Il monologo di Arianna Scommegna, attrice e direttrice artistica Teatro Atir, ci ricorderà che non bastano i mattoni: come spiega l’articolo di Ornella Sgroi, qui in basso, le città si ridisegnano anche con i progetti culturali.
Il neoassessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano Giancarlo Tancredi parlerà dei progetti in cantiere di una delle città che negli ultimi anni si è dimostrata un vero e proprio laboratorio urbano, tra quartieri che hanno cambiato volto e valorizzazione delle periferie.
Abbiamo invitato poi un regista, Silvio Soldini, che ha raccontato più volte Milano e che nel prossimo film, «3/19» — atteso nelle sale a metà novembre — si soffermerà sulla città del centro, tra i grattacieli di CityLife e i palazzi eleganti della vecchia borghesia.
Anche con lui cercheremo di capire come l’arte possa «ricucire le città», centro della discussione assieme a Massimo Roj, architetto, fondazione e ad del Progetto Cmr, quella squadra che (per Covivio) ha ideato The Sign, il complesso che domina piazza Pivano. Non potevamo infine non invitare un uomo che ha dedicato tutta la vita a ricucire le relazioni, don Gino Rigoldi, infaticabile missionario di solidarietà con la Fondazione che porta il suo nome. A costellare tutto l’evento dal vivo sarà il sassofono di Jacopo Taddei, laureato con lode al Conservatorio di Milano.
Questa prima tappa non prevede pubblico in presenza che, però, tornerà negli appuntamenti successivi, a Cagliari, il 26 ottobre, e a Roma, il 3 novembre.